Fondi Lega, verso l’archiviazione l’inchiesta sui 49 milioni? Centemero: «Non mi stupirebbe»
No comment della Lega alle indiscrezioni di stampa secondo cui la Procura di Genova starebbe per archiviare l’inchiesta sui famosi 49 milioni di euro di rimborsi elettorali. «Non ho commentato altre volte e non lo farò nemmeno oggi di fronte a notizie informali, penso che bisogna lasciare il tempo ai magistrati di fare le loro verifiche e quando saranno concluse potremo commentarle», ha detto il tesoriere del Carroccio, Giulio Centemero.
«Quelle somme? Gli effetti allucinogeni di certe segnalazioni»
«Sicuramente posso dire che la notizia, se confermata, non mi stupirebbe affatto», ha aggiunto Centemero, intervistato dall’Adnkronos. «Dai conti della Lega – ha aggiunto il deputato milanese – come emerge anche da una perizia che abbiamo commissionato alla più importante società di revisione del mondo, non sono mai uscite le somme di cui abbiamo letto e riletto per mesi». «Sono gli effetti allucinogeni di certe segnalazioni anti riciclaggio», ha quindi concluso Centemero.
L’inchiesta sui 49 milioni della Lega
Diverse testate oggi hanno rilanciato la notizia della probabile archiviazione del procedimento della Procura di Genova, relativo ai rimborsi elettorali ricevuti indebitamente dall’allora Lega Nord guidata da Umberto Bossi e dal tesoriere Francesco Belsito, tra il 2008 e il 2010, per un totale di 48.969.617 euro. Contestualmente, inoltre, dovrebbe passare alla Procura milanese, per competenza territoriale, il fascicolo sull’associazione “Maroni presidente”, sospettata di aver ricevuto parte dei soldi con le fatture per le spese di campagna elettorale.
La Procura di Genova smentisce le indiscrezioni
Le indiscrezioni, scaturite da fonti investigative genovesi e milanesi, però, sono state smentite dal Procuratore capo facente funzioni di Genova e titolare dell’inchiesta, Francesco Pinto. «Smentisco – ha detto Pinto – che sia stato compiuto alcun atto o che siano in programma passaggi imminenti. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato i colleghi di Milano solo per definire eventuali questioni di competenza territoriale». «Non ho altro da dire», ha quindi concluso il procuratore genovese.