Crisanti: «Valutare la terza dose per i fragili. Il contagio? Si blocca col tracciamento»
Il vaccino da solo «non basterà a bloccare il contagio». A dirlo è stato il virologo Andrea Crisanti, parlando della variante Delta e della necessità di mettere in campo anche altri strumenti per contrastarla. Cristanti, che ha invitato a valutare la possibilità della terza dose «per i fragili», ha portato l’esempio della Gran Bretagna dove, nonostante una campagna vaccinale in fase molto avanzata, «sono arrivati a 40mila casi». Londra, però, a differenza nostra si è attrezzata su individuazione dei casi e tracciamento «e questo sta aiutando a contenere».
«Il vaccino da solo non basta»
«In Inghilterra fanno un milione di tamponi al giorno e hanno un sistema di App che in qualche modo funziona, perché ogni giorno mettono in quarantena quasi mezzo milione di persone. E questo sta aiutando a contenere. È una strategia che funziona, lo sto dicendo da un anno», ha detto il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova all’Adnkronos Salute, sottolineando che le vaccinazioni hanno bisogno dell’aiuto di altri interventi. Il tema di una strategia di contrasto tutta basata solo sui vaccini è stato posto, tra l’altro, anche da Massimo Cacciari, nell’ambito del suo invito alla riflessione sul Green pass. «Il governo, fin dall’inizio, non ha voluto adottare altra strategia che quella del vaccino. Ma a questo punto, il vaccino dovrebbe già dare alcuni risultati, no?», ha detto il filosofo, sottolineando che «la questione è questa: con il vaccino, è finita o non è finita?».
L’importanza del tracciamento
Crisanti ha spiegato che i contagi nel Regno Unito «ora sono scesi perché, da un lato, non ci sono più le scuole e gli Europei sono finiti, quindi si sono ridotte anche le occasioni di aggregazione. Ma quello che è entrato in campo in particolare è stato il sistema di tracciamento che hanno». Il vaccino, ha proseguito, «si conferma protettivo dalle forme gravi per la maggior parte dei casi», ma con la variante Delta il quadro è articolato. «Quello che vediamo – ha spiegato il virologo – è che può infettare anche i vaccinati e aumenta così la frazione degli asintomatici; in quelli che hanno fatto una singola dose può creare malattia grave; in quelli che hanno fatto due dosi, se hanno superato i 7-8 mesi dalla vaccinazione e sono persone fragili e anziane, può causare malattia grave».
«Per i fragili si valuti l’opportunità della terza dose»
In questo contesto, dunque, per Crisanti le parole di Fauci sulla possibilità per i vaccinati di contagiare non devono stupire. «È normale. Non avevamo la stessa carica virale anche negli asintomatici?», ha spiegato il virologo, ribadendo che il vaccino, mettendo al riparo dalle forme gravi della malattia, «aumenta la frazione degli asintomatici». Dunque, per Crisanti, «per i fragili andrebbe valutata l’opportunità della terza dose di vaccino Covid-19». «Tuttavia, bisognerebbe vedere anche qui se c’è qualche dato, qualcosa che ci dia un po’ di conforto», ha chiarito, intervenendo sul dibattito aperto da alcuni dati diffusi dalla Pfizer e sull’orientamento di Israele, al vaglio anche in Italia, di procedere in questo senso.