Covid e calcio, la Merkel “bacchetta” Johnson: «Troppi spettatori alle partite di Wembley»
Dall’ottimismo sulle salsicce al pessimismo sul calcio. Si potrebbe sintetizzare così l’esito del bilaterale tra l’esuberante Boris Johnson e la compassata Angela Merkel. Il premier britannico e la cancelliera tedesca si sono incontrati a Chequers, la residenza di campagna del Primo ministro di Sua Maestà. Le salsicce fanno in realtà riferimento alla questione della carne congelata e (quindi anche dei würstel) che, Brexit alla mano, non potrebbe arrivare in Irlanda del Nord. Sul punto, tuttavia, l’accordo sembra a portata di mano. «Immaginatevi se il wurst non potesse essere trasferito da Dortmund a Dusseldorf in seguito alle leggi imposte da un tribunale internazionale», ha ironizzato Johnson.
Il piano di Londra prevede 45mila spettatori per la finale
Tutt’altra musica è invece risuonata sul calcio. O meglio dei possibili effetti degli Europei sulla gestione della pandemia. La Gran Bretagna è alle prese con la variante delta del virus. E sarà lo stadio londinese di Wembley ad ospitare le due semifinali e la finale di domenica 11 luglio. La Merkel è preoccupata per l’annunciato piano di Londra di aumentare il numero degli spettatori. Secondo le stime che circolano in queste ore, a Wembley potranno accedere 60mila spettatori per le semifinali e 45mila per la finale.«Il governo britannico prenderà le sue decisioni. Ma sono preoccupata e scettica sul fatto che sia una cosa positiva e non una un po’ eccessiva», ha dichiarato la cancelliera rispondendo ad una domanda sul tema.
Johnson: «Abbiamo fatto una buona campagna vaccinale»
In precedenza, la Merkel aveva tentato di convincere il suo interlocutore a rivedere il piano sottolineando che alle partite disputate all’Allianz Arena di Monaco di Baviera i biglietti venduti sono stati molto meno. Per l’esattezza, non più di 14.550 tifosi per tutte le partite degli Europei. Ma Johnson non sembra avere alcuna voglia di condividere le preoccupazioni dell’ospite tedesco. «Il punto cruciale – ha dichiarato – è che qui in Gran Bretagna, con il programma vaccinale, abbiamo costruito un muro solido».