Saman, Vauro se la prende con chi si indigna e avvisa: “Guai a colpevolizzare l’Islam…”
Guai a colpevolizzare l’Islam. Parola di Vauro. Saman Abbas non trova pace neppure dopo la tragica scomparsa. Una morte assurda, anche se il corpo non è stato ritrovato, sulla quale la sinistra continua a speculare. Dopo la Kyenge arriva il vignettista senese, di provata fede comunista, a dare lezioni di ‘civiltà’ sulla vicenda della 18enne pachistana. Strangolata dai familiari e sepolta nei campi dietro casa, secondo le testimonianze choc del fratello. Per aver rifiutato il matrimonio combinato dai genitori. E perché avrebbe voluto vivere “all’occidentale”.
Saman, Vauro se la prende con l’indignazione pelosa
“Non vorrei questa vicenda fosse usata per demonizzare Islam“, commenta Vauro intervistato dall’Adnkronos. Abituato a intingere la matita nel veleno contro sovranisti, leghisti e destre in genere. Anche in questa occasione non si sottrae alla sua mission. “Io penso che la nostra cosiddetta sinistra sia insufficiente in tutto”, ammette. Per poi attaccare le “gare di indignazione, indecenti, pelose ed ipocrite”. Il riferimento, neanche a dirlo, è a chi, come Giorgia Meloni, ha osato indignarsi di fronte all’ennesima vittima del fondamentalismo islamico. E chiedere la verità per Saman, ” il cui unico desiderio era quello di poter vivere la propria libertà”.
Vietato colpevolizzare l’Islam
Da Vauro neppure una parola sul radicalismo dell’Islam che considera la donna un essere inferiore all’uomo da sottomettere. Da costringere a nozze forzate. “Credo più nelle soluzioni strutturali, nelle denunce e nella organizzazione sociale”, ripete il vignettista. Insomma la tragica fine di Saman sarebbe colpa della società che non accoglie come dovrebbe. Che non include. “Questa ragazza ha chiesto soccorso. E probabilmente con maggiore efficienza ed attenzione poteva essere salvata”.
Il vignettista punta l’indice contro politici e giornalisti
Colpa dell’indignazione pelosa e ipocrita. La responsabilità, scava scava, è dell’ignoranza della stampa e di “certi” politici italiani. “Visto questo macabro gioco a mettere cadaveri sulle bilance – prosegue Vauro – di educazione civica avrebbero bisogno non solo alcuni immigrati pachistani ma anche diversi opinionisti e politici italiani. La storia di Saman è un fatto terribile di cui non posso che condividere l’indignazione. Ma non vorrei che questa vicenda sia utilizzata nel tentativo di demonizzare l’Islam. Quante donne hanno chiesto aiuto per maltrattamenti e poi sono state uccise? E’ la politica che deve creare la consapevolezza, i luoghi, le occasioni, le strutture”. E giù con la favola bella dell’integrazione. “Occorre un impegno sociale e politico, nella direzione di un’educazione civica finalizzata ad integrare, non a ghettizzare o a consentire l’auto-ghettizzazione”.