M5S, «Nel nuovo logo ci sarà “2050”». Conte si rassegni: i suoi 5stelle scadranno molto prima

10 Giu 2021 20:21 - di Valerio Falerni
Conte

L’ansia di nuovismo inconcludente tipico dei grillini contagia anche Giuseppe Conte, leader ancora in pectore (almeno fino alla fine di giugno) del M5S. Prova ne siano le parole con cui ha esordito al webinarVerde e giusta – L’Italia del futuro“, primo banco di prova per tirare a lucido l’anima ecologista del MoVimento. «Stiamo provando a rinnovare, dare un nuovo corso al M5S, nel logo comparirà un anno significativo, il 2050, l’anno della neutralità climatica. Il Neo-Movimento si porrà un orizzonte ampio». Proprio così: «Rinnovare, nuovo corso, neo-movimento». Si trattasse di un romanzo giallo, tanta voglia di travestimento avrebbe l’aria di un depistaggio. Ma siamo in politica, e Conte può anche divertirsi a cambiare simbolo e a far precedere dal suffisso “neo” il sostantivo Cinquestelle. Che poi tutto questo porti il pazzo aereo grillino a riprendere quota, è tutto da vedere.

Così Conte al webinar “L’Italia del futuro”

Nel corso del webinar l’ex-premier ha evocato la politica «con la P maiuscola», diversa, ha spiegato, da quella che vive «inseguendo i sondaggi e gli umori». La realtà è però la mancanza di una linea chiara nei confronti del governo Draghi. Finora è emersa una distonia, in parte figlia di personale risentimento nei confronti del successore, ma che per altro verso riflette fedelmente il malpancismo che affligge il grosso delle truppe grilline. Una condizione di spaesamento che spesso fa apparire Conte come uno che ha scommesso contro il governo per mero revanscismo. È anche per questo, forse, che durante il webinar ha detto di aspettarsi «una grande ripresa economica». «Ci sono le basi per poter ripartire», ha aggiunto.

Lo scontro interno sul doppio mandato

Parole che sembrebbero preludere ad una correzione di rotta, quasi a rivendicare la continuità dell’attuale governo con quello precedente e condividerne così gli eventuali successi. Ma le difficoltà maggiori Conte le incontra all’interno, come dimostra lo scontro a bassa intensità sul divieto di doppio mandato elettorale. La vecchia guardia raccolta attorno a Di Maio pressa per farlo cadere. Gli altri no, forti del sostegno dell’impegno di Di Battista a ritornare nel M5S qualora il divieto restasse. Insomma, per la leadership di Conte il vero banco di prova è proprio questo.

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