Il sindaco di Codogno: «Cauti per variante Delta ma senza ansie eccessive. Abbiamo già dato»
Il sindaco di Codogno, Francesco Passerini, non è particolarmente preoccupato da quello che potrà generare la diffusione della variante Delta in Italia. «Non di più di quello che può preoccupare il coronavirus in generale», dice raggiunto dall’Adnkronos, spiegando che l’atteggiamento deve rimanere “cauto”, ma «senza ansie eccessive».
Codogno, il sindaco: «Io sono fiducioso»
Oggi, spiega, «dopo sedici mesi, l’approccio e i comportamenti non mutano, sono sempre quelli che servono per cercare di uscirne il prima possibile. Bisogna andare avanti su questa linea affrontando il periodo nefasto ma, toccando ferro, i numeri sono assolutamente diversi», sottolinea. Quanto allo scenario “autunnale”, che preoccupa qualche virologo, «io sono fiducioso che la campagna vaccinale abbia dato un valore aggiunto, una tutela maggiore per evitare situazioni estreme come quelle che abbiamo vissuto».
«Attenzione ma senza troppe ansie»
A Codogno, «siamo quasi al 70% di obiettivo target per quanto riguarda i vaccinati. Per settembre riusciremo a superare la soglia del 75% e sono convinto che questo sia un valore aggiunto contro le varianti». Quello del Covid-19, «è un virus nuovo, lo stanno studiando. Quindi attenzione ma senza troppe ansie, perché abbiamo già dato. Non è la prima volta e non si parte sempre da zero. Abbiamo – sottolinea – sedici mesi alle spalle che ci hanno insegnato tanto. Il futuro sarà una nuova normalità ma sarà una normalità».
Codogno verso la normalità
Il 16 giugno il sindaco aveva annunciato con grande emozione che Codogno era covid free. Per la prima volta nella cittadina del Lodigiano dove era stato accertato il primo caso di coronavirus in Italia, quello di Paziente 1, dall’aggiornamento quotidiano dei casi comunicato da Ats, nessuno dei residenti era positivo. «Dal 20 febbraio dell’anno scorso non era mai successo. Erano diversi giorni – aveva detto – che monitoravamo la situazione in attesa di raggiungere questo traguardo che è un ulteriore passo verso la normalità che ci manca tantissimo. Era un “sogno” che aspettavamo da quasi sedici mesi». All’inizio di giugno aveva chiuso i battenti l’area Covid dell’ospedale di Codogno.