Freddato dai ladri in casa sua: ucciso architetto 50enne. Meluzzi: «Difendersi è un diritto»

9 Giu 2021 14:01 - di Viola Longo
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Ucciso in casa sua dai ladri che aveva sorpreso a rubare. È morto così a Piossasco, in provincia di Torino, Roberto Mottura, un architetto 50enne. Secondo le prime ricostruzioni, i ladri gli avrebbero sparato un colpo di pistola all’addome. Inutili i tentativi di salvarlo da parte dei soccorritori, allertati dalla moglie che ha subito dato l’allarme. In casa c’era anche il figlio di 12 anni.

L’architetto ucciso dai ladri in casa sua

I fatti si sono verificati intorno alle 4 del mattino. I ladri, che pare fossero due, sono entrati da una finestra a circa due metri di altezza sul retro della villetta, che già in passato era stata preda di malviventi. L’effrazione avrebbe fatto scattare l’allarme e svegliato il padrone di casa. I ladri, che non sembra siano riusciti a rubare nulla, secondo la prima ipotesi investigativa, avrebbero sparato all’architetto mentre questi cercava di allontanarli, probabilmente mentre stavano già tentato di scappare dalla stessa finestra da cui erano entrati. Non è esclusa, neanche, l’ipotesi che il colpo sia partito durante una colluttazione. Sul caso indagano i carabinieri del comando provinciale di Torino, che stanno anche svolgendo i rilievi tecnici per chiarire la dinamica. Intanto, in una scarpata a ridosso della casa gli investigatori hanno trovato il martello che i due criminali avrebbero utilizzato per rompere la finestra.

Meluzzi: «Il diritto alla difesa è un diritto naturale»

«Il diritto alla difesa è un diritto naturale e non c’è Costituzione che possa impedire a un essere umano di difendersi e difendere la propria famiglia», ha commentato Alessandro Meluzzi, a nome dell’Unavi, l’Unione nazionale vittime di reati. «La vicenda del gioielliere di Cuneo di qualche mese fa ha scatenato un buonismo demenziale e, proprio per questo – ha aggiunto lo psichiatra parlando con l’Adnkronos – non mi stupirebbe se qualcuno ora dicesse che il ladro ha sparato per difendersi dal padrone di casa».

Zancan: «Fanno polemica solo se muore un delinquente»

«Se muore un delinquente si fa polemica, se muore un uomo onesto no. Sono sicuro del fatto che tra qualche settimana nessuno parlerà più di questa storia, perché purtroppo c’è troppo buonismo senza senso», è stato poi il commento amaro di Roberto Zancan, la cui gioielleria di Ponte di Nanto fu assaltata da un commando di rapinatori la sera del 3 febbraio del 2015. «Adesso – ha aggiunto – si dirà che l’architetto ucciso è solamente uno come tanti e, quando verranno presi, i ladri sconteranno una condanna di massimo 2/3 anni. Criminali del genere – ha concluso – andrebbero invece puniti con il carcere a vita».

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