“Vietato dire Signore e signori….”. Le ferrovie inglesi eliminano l’annuncio per non offendere gli Lgbt
Una compagnia delle ferrovie inglesi ha ordinato ai propri conducenti di evitare di salutare i passeggeri con le parole “signore e signori, ragazzi e ragazze” dopo le proteste da parte di un passeggero “non binario”.
La London North Eastern Railway ha infatti annunciato sui Social di avere incoraggiato il personale a parlare “senza menzionare il sesso” per evitare di offendere i passeggeri che non si identificano come “né maschi né femmine”. La decisione arriva dopo che un passeggero, anche lui un dipendente ferroviario, ma della South Western Railway, si è lamentato di un capotreno che ha salutato i viaggiatori a bordo del treno con il classico “signore e signori”.
La clamorosa decisione delle Ferrovie inglesi governative
Chi ha formalizzato la protesta è Laurence Coles, che è anche un rappresentante LGBT del sindacato ferroviario e membro del partito laburista. Ha scritto sui Social che lui e altri passeggeri a bordo del treno in quel momento, si erano sentiti esclusi dall’annuncio. Laurence aveva scritto nel suo post di protesta: «Buon pomeriggio, signore e signori, ragazzi e ragazze… Quindi come persona “non binaria” questo annuncio in realtà non si applica a me, quindi non lo ascolterò». Dopo la protesta ufficiale e altri commenti indignati di altri utenti gender, la compagnia delle ferrovie inglesi ha promesso di intervenire.
La protesta del deputato conservatore: “Decisione ridicola”
La London North Eastern Railway è una compagnia di proprietà pubblica e la scelta “politicamente corretta” ha provocato un’ondata di proteste. Molti passeggeri britannici hanno accusato la LNER di essere “ridicola” e di assecondare richieste senza senso. Le scuse di LNER, che gestisce i servizi sulla East Coast Main Line tra Londra King’s Cross e il nord-est e la Scozia, hanno suscitato infatti, un’ondata di critiche. Mark Jenkinson, deputato conservatore di Workington in Cumbria, ha osservato: “Pensate a far andare i treni in orario anziché assecondare queste richieste assurde”. Altri utenti, invece, hanno chiesto quali termini alternativi dovrebbero essere usati se i capotreni volessero accogliere i loro passeggeri in modo “inclusivo“.