Usa, i repubblicani cacciano Liz Chaney. Trump esulta: «È una donna acida e orribile»

12 Mag 2021 17:59 - di Giorgia Castelli
Trump

I repubblicani hanno epurato Liz Cheney, rimuovendola dalla leadership del partito per le sue dure critiche a Donald Trump ed alle sue accuse di frodi elettorali. E l’ex presidente ha immediatamente esultato per la mossa, che conferma come lui abbia saldamente nelle sue mani le redini del partito repubblicano.

Le accuse di Trump a Liz Cheney

«Liz Cheney è un essere umano acido, orribile», ha scritto in una dichiarazione. «L’ho vista ieri ed ho capito quanto fosse negativa per il partito repubblicano», ha aggiunto riferendosi all’intervento in aula della repubblicana, in cui Cheney ha accusato il partito di rimanere in silenzio di fronte “alle bugie” dell’ex presidente che rischiano di “minare la democrazia”.

Trump ha accusato la figlia dell’ex vice presidente Dick Cheney di prestarsi ad “un’agenda politica dei democratici” tesa a distrarre, con le tensioni interne ai repubblicani, alle questioni come l’economia e la situazione al confine.

Trump: «È una guerrafondaia»

Nel suo attacco alla deputata Trump fa un esplicito riferimento al padre, che è stato il vice presidente di George Bush. Ed è storicamente legato agli ambienti repubblicani che in questi anni hanno mostrato, più o meno esplicitamente, la loro avversione al tycoon.

«È una guerrafondaia, la cui famiglia stupidamente ci ha portato nel disastro senza fine del Medio Oriente», ha detto ancora Trump riferendosi alle guerre in Iraq ed Afghanistan. «Prosciugando la nostra ricchezza ed indebolendo il nostro grande esercito. La peggiore decisione della storia del nostro Paese». Trump infine afferma che si aspetta che Cheney diventi una “commentatrice pagata della Cnn”.

La rimozione di Cheney

La votazione di oggi è stata fatta a voce, durante una riunione a porte chiuse dei deputati repubblicani, ma fonti di The Hill riportano che la stragrande maggioranza ha votato per rimuovere la deputata che solo lo scorso febbraio era stata confermata al suo incarico di numero tre della leadership del partito.

Dopo aver votato, insieme a altri 9 deputati repubblicani, per l’impeachment di Trump per i fatti del 6 gennaio, Cheney è diventata nelle ultime settimane l’obiettivo di un’offensiva condotta non più solo dai fedelissimi trumpiani, ma dalla maggioranza dei deputati, e dei vertici del partiti, che l’accusavano di non essere in grado, per le sue critiche a Trump, di guidare il partito alla vittoria alle elezioni di mid term il prossimo anno.

Il discorso di Liz Cheney

Nel suo ultimo discorso ieri in aula da leader, Cheney era passata all’attacco. «Rimanere in silenzio ed ignorare le bugie rafforza il bugiardo. Io non rimarrò seduta a guardare in silenzio altri che guidano il nostro partito sulla strada che abbandona lo stato diritto. E si uniscono alla crociata dell’ex presidente per minare nostra democrazia».

«Ognuno di noi ha giurato di agire per impedire che venga minata la nostra democrazia. Non è una questione di partito, è un nostro dovere come americani», ha detto ancora la figlia dell’ex vice presidente Dick Cheney. La deputata era considerata in grande ascesa all’interno del partito repubblicano fino a quando si è messa alla guida della piccola fronda anti Trump. I repubblicani con ogni probabilità oggi al posto di Cheney eleggeranno presidente della conferenza Elise Stefanik. Deputata newyorkese grande alleata di Trump.

 

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