Rsa libere dal virus ma nove su dieci sono ancora blindate. Ecco il decalogo dei familiari

21 Mag 2021 13:46 - di Sara Gentile
Rsa

Nonostante un’ordinanza nazionale imponga alle Rsa di riaprire alle visite in presenza e senza ostacoli fisici, nove strutture su dieci restano blindate. È la denuncia lanciata durante la conferenza stampa “Rsa tutte zona bianca: istruzioni per l’uso”, trasmessa via Facebook, da sette comitati di familiari degli ospiti delle Residenze sanitarie assistite. Eccole: Anchise, Diana Onlus – Associazione diritti non autosufficienti, Fondazione promozione sociale Ets, Medicina democratica, Orsan – Open Rsa Now, #RsaAperte, Rsa_Unite Comitato del Trentino.

Rsa, la denuncia  di sette comitati

I comitati hanno stilato un decalogo dei gravi ostacoli che limitano, ad oggi, la libertà degli anziani ricoverati nelle strutture e dei loro familiari:  Eccolo. Mancata applicazione totale o parziale dell’ordinanza nazionale dell’8 maggio 2021. Mancato rispetto delle disposizioni attuative regionali delle Asst, Asl e Ats. Disparità immense e a macchia di leopardo tra Nord, Centro, Sud e Isole. Elevato costo dei tamponi rapidi a carico dei familiari non vaccinati in visita.

Servono accessi liberi

E ancora. Mantenimento delle stanze degli abbracci, delle pareti da contatto e del distanziamento. Servono accessi liberi, non contingentati e senza operatori accanto che tolgono la privacy e rallentano le visite perché dovendo essere per forza presenti gli operatori si possono fare meno incontri. Totale discrezionalità delle oltre 7mila Rsa nel consentire entrate e uscite degli ospiti. Chiedono di entrare nelle stanze dei pazienti vaccinati che non possono uscire in giardino o sono allettati e i familiari devono riprendere il loro ruolo di caregiver per imboccare e aiutare nelle attività quotidiane gli ospiti non autosufficienti.

Negazione dei contatti fisici

E poi ancora altri punti importanti che limitano le visite. Utilizzo ingiustificato della sorveglianza attiva (quarantena) in caso di uscite dell’ospite. Negazione dei contatti fisici con i propri cari agli ospiti con deterioramento cognitivo, come da ordinanza. Zero collaborazione tra Rsa e familiari per trovare delle soluzioni condivise. Va eliminato il modulo di condivisione del rischio, oggi è una vessazione inutile.

 

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