Nicola Porro: la rivolta silenziosa per aggirare le regole di Speranza. Ecco come festeggiare in sicurezza

21 Mag 2021 10:41 - di Milena Desanctis
Nicola Porro

«Quando le regole sono illogiche, qualcuno decide di aggirarle. Ed è una rivolta silenziosa», scrive in un tweet Nicola Porro. Insomma, fatta la legge trovato l’inganno. Mai come adesso il proverbio trova applicazione nella vita di tutti i giorni per bypassare le norme sulle chiusure e sulle limitazioni imposte dal governo. Come riporta il sito nicolaporro.it, c’è infatti chi si ribella contro Roberto Speranza. C’è chi lo fa in maniera silenziosa e chi in maniera plateale.

Nicola Porro, c’è chi si ribella contro Speranza

Le storie che vengono riportate sul sito danno la misura di quanto la gente sia stanca di vincoli e limitazioni il più delle volte contradditori e penalizzanti. Un caso, per esempio, è quello dei matrimoni: il dpcm fino al 15 giugno vieta feste, compleanni e banchetti nuziali dopo il fatidico sì. Ma c’è chi se ne frega. Concordi gestori e sposi, con la complicità degli invitati la festa si fa lo stesso. Alcuni sfiniti di attendere il via libera di Speranza hanno deciso, infatti, di procedere senza modificare il programma. Le norme dicono che si può pranzare o cenare all’aperto, con tavoli composti da parenti o non più di quattro non conviventi.  Bene. Ecco, dunque, qualche esempio sugli stratagemmi che vengono utilizzati. «Molti colleghi si sono organizzati per aggirare il divieto del banchetto fingendo che le persone fossero clienti separati arrivati in autonomia al ristorante», spiega un operatore, come riporta il sito nicolaporro.it in un articolo. E un altro racconta: «Non si potrebbe fare ma io chiudo il portone, siamo nel bel mezzo dei campi coltivati, chi volete che ci senta?».

Nozze, feste di compleanno e battesimi

E non sono gli unici casi. Nell’articolo a firma di Giuseppe De Lorenzo si legge: «Non diremo né in quale città né in quale Regione chi scrive ha incontrato nello stesso giorno almeno tre eventi in corso in barba alle regoline chiusuriste del governo. Nozze, feste di compleanno, battesimi. Tutti a pranzo per evitare cene interrotte dall’inutile coprifuoco. Tavoli imbanditi ma a distanza. Un po’ di musica di sottofondo ma niente balli. E siamo testimoni del fatto che gli invitati mantenevano la mascherina e per quanto possibile le distanze. Infatti nessuno degli altri ospiti del ristorante ha chiamato la polizia in stile Alessandro Gassman. Gioire in sicurezza si può».

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