Pfizer per i giovani dai 12 ai 15 anni, Fda approva: “Incredibilmente protettivo”. A quando l’Ema?

12 Mag 2021 9:49 - di Lara Rastellino
Pfizer dai 12 ai 15 anni

Mentre in Italia la campagna vaccinale continua a rimanere ingessata dagli approvvigionamenti delle fiale Pfizer, esaurite e su cui al momento grava una battuta d’arresto. Con la polemica sull’estensione dei tempi delle seconde dosi che furoreggia, e che imperversa soprattutto per terminare la copertura della prima somministrazione di massa. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (Fda) ha già autorizzato il vaccino Pfizer negli Usa per la fascia d’età 12-15 anni. È il Washington Post che lo annuncia su Twitter, ufficializzando il via libera atteso da alcuni giorni, dopo che Pfizer aveva comunicato i risultati della sua sperimentazione sugli adolescenti.

Vaccino Pfizer per adolescenti dai 12 ai 15 anni: Fda approva

Dimostrando che il vaccino è almeno altrettanto efficace in quella fascia di età, quanto lo è negli adulti. Vaccinare i più giovani, peraltro, è anche la chiave per aumentare il livello di immunità di gregge e ridurre il numero di ricoveri e decessi. Dunque, l’ok della Fda apre ora la campagna di vaccinazione a milioni di altri americani. E da noi? Da noi, al momento, sappiamo che secondo i dati presentati da Pfizer alla fine di marzo, uno studio clinico su 2.260 adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni ha mostrato che l’efficacia del vaccino è del 100%. E che questo siero anti Covid è ben tollerato. Pfizer sta anche vagliando l’efficacia e la sicurezza del vaccino sui bambini tra i 6 e gli 11 anni, annunciando che prevede di arrivare a chiedere l’autorizzazione per l’uso di emergenza su questa fascia di età a settembre prossimo.

Ottimi i risultati delle prime sperimentazioni

Notizie rassicuranti, che ieri Robert Frenck, direttore del Gamble Vaccine Research Center del Cincinnati Children’s Hospital in Ohio – uno di dieci centri finanziati dall’Istituto nazionale della Sanità che testano i vaccini –. E uno dei primi cinque siti che hanno testato i vaccini Pfizer sui 12-15enni, ha confermato al Corriere della sera. Spiegando: «Con un decimo dei partecipanti rispetto allo studio sugli adulti, abbiamo potuto provare l’efficacia del vaccino. Si è dimostrato incredibilmente protettivo. Gli effetti collaterali sono leggeri. Nella metà che ha ricevuto il placebo ci sono stati 18 casi. Zero nel gruppo che ha ricevuto il vaccino». Sulla sperimentazione e campagna di vaccinazione under 18 negli Usa, dunque, l’Adnkronos riferisce che, nello studio Pfizer, sono state somministrate le stesse dosi degli adulti ai ragazzi tra i 12 e i 15 anni.

Vaccino Pfizer per 12-15enni: è risultato “incredibilmente protettivo”

E che «gli effetti collaterali sono stati gli stessi – sottolinea Frenck – e si può usare la stessa dose. Non solo. L’esperto americano, nell’illustrare la nuova realtà della campagna di immunizzazione a stelle strisce, aggiunge anche che: abbiamo misurato la risposta immunitaria. Come il corpo risponde ai vaccini e la quantità di anticorpi che genera. E abbiamo visto che il gruppo tra i 12 e i 15 anni ha una risposta immunitaria significativamente maggiore, anche rispetto ai 16-17enni». Quanto ai test con i più piccoli, invece, chiarisce Frenck, «faremo un passo indietro. Cominciando a dare dosi più leggere, di un quarto o un terzo. Osservando gli effetti collaterali e, se tutto va bene, aumentando via via. Potenzialmente fino al livello usato per gli adulti.

I dettagli su fasce d’età, somministrazioni e posologia

Abbiamo tre gruppi: tra i 5 e 11 anni, tra i 2 e i 4 anni e tra i sei mesi e i 2 anni. Ed entrando nel merito di dettagli di somministrazioni e posologia della sperimentazione, l’esperto aggiunge: «Per esempio, se uso 10 microgrammi di vaccino nel gruppo tra i 5 e i 12 anni e non ci sono problemi, passo a 20 microgrammi. E se riscontro troppi effetti collaterali, non userò quella dose nel gruppo tra i 2 e 5 anni, ma solo la dose da 10. Perciò potremmo trovarci a studiare tre dosi tra i 5 e i 12 anni, solo due tra i 2 e i 5 anni e una dose tra i 6 mesi e i due anni. Con il vaccino influenzale la dose che si somministra ad un neonato di sei mesi è uguale a quella di un 64enne. Mentre a 65 anni si aumenta perché il sistema immunitario non funziona altrettanto bene. Forse alla fine useremo le stesse dosi anche per il Covid, ma vogliamo fare un passo indietro e valutare».

Rasi: immunizzare i giovanissimi sarà indispensabile per raggiungere l’immunità di gregge

Un passo in avanti nella sperimentazione e nell’estensione della campagna vaccinale anche ai giovanissimi, quello realizzato oltreoceano, che fa ben sperare tutti. Tanto che, Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia del farmaco Ema e oggi consulente del Commissario per l’emergenza coronavirus, ospite di Sky Tg24, nelle scorse ore ha commentato: l’approvazione da parte dell’Fda del vaccino anti-Covid Pfizer per i 12-15enni «sarà molto utile perché è la fascia di popolazione fondamentale senza la quale non si raggiunge l’immunità di gregge». Dunque, concludendo: «L’Ema appena riceverà i dati non avrà nessuna esitazione ad approvarlo – ha chiosato Rasi –. Anzi, ci sarà una corsa ad approvarlo». Speriamo davvero. E che corsa sia...

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