La Polizia austriaca respinge al confine un centinaio di italiani: «Non hanno motivo per entrare»
La polizia austriaca ha respinto oltre cento cittadini italiani al confine di Sillian-Arnbach località del Tirolo che confina con l’Alta Val Pusteria in Alto Adige. La decisione fa riferimento alle misure anti Covid-19 adottate dal governo di Vienna.
Secondo la polizia austriaca, “un numero estremamente elevato di persone che non aveva motivo di ingresso è stato respinto al confine o l’ingresso dall’Italia è stato rifiutato”.
La polizia austriaca bacchetta il nostro governo
Il motivo del respingimento avvenuto nel pomeriggio di sabato è legato alle restrizioni di viaggio. Infatti, a differenza dell’Italia, in Austria resteranno in vigore fino al 18 maggio compreso.
Infatti, dopo l’ingresso in territorio austriaco, se non per documentati motivi di lavoro, umanitari o transito, e comunque con tampone negativo, si deve sottostare ad un periodo di quarantena di almeno cinque giorni.
L’Italia da domenica consente l’ingresso senza quarantena
Questo il comunicato della polizia austriaca. Sabato 15 maggio, a Sillian-Arnbach, al confine con l’Alto Adige, più di cento cittadini italiani hanno dovuto essere allontanati quando hanno tentato di entrare in Austria. A partire dalle 15.30, perché non potevano dimostrare un motivo valido per l’ingresso. “Secondo le informazioni fornite dalla gente, i media hanno riferito che non c’erano controlli al confine tra Italia e Austria o che il confine poteva essere superato senza un controllo di ingresso”, ha lamentato la polizia in una comunicato.
In effetti, i controlli rimangono in vigore. Chi viaggia dall’Austria in Italia non deve più essere in quarantena, ma il prerequisito è un test Covid negativo. Oppure la prova di una vaccinazione o dell’infezione Covid sopravvissuta.
L’Austria non ha ancora allentato le sue regole di ingresso per l’Italia, ovvero l’obbligo di quarantena per tutti coloro che entrano o tornano dall’Italia in Austria o dall’Alto Adige al Tirolo Orientale rimarrà probabilmente in vigore fino al 19 maggio. I controlli di accesso continuano a essere eseguiti come prima.