La famiglia naturale non piace al “Corriere”: un inserto tutto in favore del Ddl Zan con la ciliegina di Saviano
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Ormai siamo al fuoco “alzo zero” e le cosiddette élites intellettuali sono tutte impegnate a sferrare l’assalto finale alla famiglia naturale. Basta vedere come si muovono in questo periodo i grandi mezzi di informazione, espressione di quel pensiero unico che sta avvelenando il mondo e che fanno capo alla finanza speculativa internazionale, per intenderci quelle che si riuniscono periodicamente a Davos.
Prendiamo ad esempio l’ultimo numero di “Sette”, il supplemento del “Corriere della Sera”. C’è solo l’imbarazzo della scelta: si apre con un articolo di Roberto Saviano, quell’intellettuale che ha fatto soldi parlando, scrivendo e sputtanando Napoli e la sua gente.
L’articolo dal titolo: “Cosa c’è di sbagliato nella legge Zan? Nulla. Chi la critica ha altri obiettivi.” si apre con “Questa foto descrive un momento di intensa dolcezza: due ragazze giovanissime uniscono i loro profili e sorridono…”.
Poi si prosegue con un servizio su “Le favole sono cambiate (Anche le famiglie). In natura nessuno è diverso”. Con sottotitoli: “due pinguini maschi che crescono i loro piccoli, un branco di leoni che porta avanti un progetto di “genitorialità diffusa”. “Famiglie favolose racconta storie in cui ciascun bambino può riconoscersi”.
E si continua nel corpo dell’articolo, facendo pubblicità al libro, che io non farò: “Lo strumentalismo francese per primo nella filosofia contemporanea aveva compreso come il riferimento al “contro natura” fosse fallace, nulla è contro natura e anzi è proprio la natura che ci dimostra la normalità di ciò che nel moderno invece era pensato come anormale”… “questa presunta natura stabile e completamente ancorata alla dimensione dello stereotipo non esiste.” “La fiaba, a nostro avviso, deve ancora fare sognare, ma deve essere un sogno reale, una fotografia del reale e non un miscuglio di pregiudizi”… “Noi siamo fidanzati, le nostre fiabe non ci hanno mai educato alla omosessualità o alla famiglia non tradizionale”, dicono i due autori… “Il paese reale è più avanti delle istituzioni”. E “questo è un libro di possibilità di gioia anche per chi è diverso, e che poi non lo è per nulla: la diversità non esiste”.
Contro la famiglia naturale in disprezzo di chi la pensa diversamente
Il fascicolo del “Corrierone” si conclude con un articolo di Chiara Gamberale dal titolo “Quel “no” contro natura ai due padri Mattia e Nicola”, dove subdolamente si fa l’esaltazione dell’utero in affitto da parte di due uomini, che vanno a Las Vegas, dove incontrano “due super eroine, Asleigh e Danielle, molte domande e la certezza, per Mattia e Nicola, che il loro amore è così potente da non poter fare altro che quello. Concepire altro amore”. La procreazione – si afferma – è “un evento che prescinde dalla fusione tra uno spermatozoo agile e fortunato e un ovulo che vede soddisfatte le sue aspettative. Il concepimento di un figlio è un fatto molto meno accidentale, qualcosa di molto più delicato di un embrione che si forma”.
Ora mi si dice che questa sarebbe libertà di espressione, di democrazia, ma chi, in queste pagine, rappresenta me? Chi rappresenta la maggioranza del popolo e delle famiglie italiane? Perché non si è ritenuto di offrire ai lettori le opinioni di chi non la pensa come gli autori degli articoli che abbiamo citato e riportato? E’ questa l’ennesima riprova dell’arroganza, della presunzione e della puzza al naso “che queste elités continuano ad avere e manifestare. Lo avrebbero, oltretutto, potuto consentire tanto per dare un contentino a milioni di famiglie italiane, quelle “regolari” e “normali” che non la pensano come loro.