Terroristi rossi in manette in Francia, Sofri e Vauro restano in silenzio. Gli arrestati: “E’ una vendetta”

28 Apr 2021 13:51 - di Leo Malaspina

“Perderesti il tuo tempo, non voglio commentare”. Così, Adriano Sofri risponde all’Adnkronos che lo ha contattato per un commento sugli arresti in Francia dei terroristi ed ex brigatisti e del cofondatore di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, condannato insieme allo stesso Sofri quale mandante dell’omicidio nel 1972 del commissario Luigi Calabresi. Resta in silenzio e forse schiuma rabbia per l’arresto dell’amico e sodale…

Fra gli ex terroristi arrestati oggi in Francia c’è proprio Pietrostefani, colpito da un ordine di esecuzione pena emesso il 15 luglio del 2008 dalla procura generale di Milano per espiare 14 anni, 2 mesi e 11 giorni di reclusione per l’omicidio del Commissario Luigi Calabresi, avvenuto a Milano il 17 maggio del 1972 (con lui furono condannati Adriano Sofri e Ovidio Bompressi). Dal 26 gennaio del 2000 Pietrostefani (che per l’omicidio Calabresi è stato condannato in via definitiva a 22 anni di carcere) risulta inserito in Sis II, il mandato di cattura europeo con scadenza il 9 settembre del 2023.

La sinistra  in silenzio dopo gli appelli per i terroristi

La sinistra non parla, ma schiuma rabbia. Per Pietrostefani e Sofri, negli anni, sono scesi in campo intellettuali o pseudotali come Dario Fo, Vauro, Boato. Negli anni scorsi furono raccolte 160.000 firme dal ‘Comitato Liberi Liberi’ a sostegno di una petizione che chiede una soluzione ”all’ingiusta detenzione di Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani”. In segno di solidarieta’ a Sofri, Bompressi e Pietrostefani, condannati in via definitiva a 22 anni di carcere per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi, diversi deputati e senatori si riunironi a Montecitorio e rivolsero un appello al Capo dello Stato perché  intervenisse sulla vicenda. Il vignettista Vauro scese in piazza per raccogliere le firme personalmente per Sofri, Bompressi e Pietrostefani, oggi tace.  

Il legale di Giorgio Pietrostefani parla di “vendetta tardiva”

Una “vendetta tardiva”. Alessandro Gamberini, che nel processo per il delitto Calabresi difese Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, esprime “sorpresa”, in un’intervista all’Adnkronos, per gli arresti a Parigi dei sette terroristi, tra i quali Giorgio Pietrostefani.

“Dal mio punto di vista – osserva l’avvocato Gamberini – non posso che testimoniare sorpresa per Pietrostefani. Penso all’uomo di 78 anni con una situazione di salute non perfetta che ha vissuto a Parigi facendo il suo lavoro, e mi sembrano vendette tardive. E un po’ incomprensibili. Certo, è chiaro che sul piano formale è tutto comprensibile: si è chiesto alla Francia di rispettare la collaborazione giudiziaria ma forse anche questa richiesta poteva non essere sollecitata. Io parlo da avvocato e ovviamente esprimo un punto di vista ‘fazioso’ ma rimango convinto che Pietrostefani sia innocente”.

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