Scontro in tv, Paragone attacca Cecchi Paone: «Sei matto, non sai un c***, che stai dicendo?» (video)
Zuffa a muso duro tra Alessandro Cecchi Paone e Gianluigi Paragone. Ospiti a “Non è l’Arena” entrambi sono intervenuti nell’ambito del dibattito spinoso sulle riaperture e l’incongruenza del coprifuoco. L’Italia riapre parzialmente. I ristoranti potranno restare aperti anche a cena, ma il rispetto del coprifuoco che scatta alle ore 22 e il servizio esclusivamente all’aperto penalizza una ripresa piena delle attività dopo mesi di sosta. Le proteste dei ristoratori sono legittime, ma non per tutti. Alessandro Cecchi Paone ha avanzato una soluzione bizzarra: ristoratori, datevi da fare – questo il senso del suo intervento- . Il mercato della ristorazione cambierà, non sarà più come prima, quindi adeguatevi. Il delivery food è ormai l’unica via da battere. Il giornalista ha preteso di decidere per i titolari delle attività di ristorazione: invitandoli a sposare la causa del servizio di consegna a domicilio: “Perché voi imprenditori non prendete il posto di una politica miope? Vi siete messi d’accordo capendo che è cambiato il modo di lavorare? I tanti italiani che hanno imparato a farsi mandare da mangiare a casa non cambieranno abitudine”.
Rissa Cecchi Paone e Paragone: “Tu sei matto non capisci un c… di ristorazione”
Parole dure da digerire soprattutto per chi ha una certa “cultura” del fare ristorazione. Dunque, lo ha zittito bruscamente Gianluigi Paragone, leader di Italexit, in collegamento: “Ma tu sei matto, ma tu sei matto. Ma che ca**o stai dicendo? Sei matto”. E’ una tragedia il delivery, ucciderà la ristorazione italiana”. Cecchi Paone ha preteso ancora una volta di conoscere il mestiere meglio degli altri e ha controreplicato: “Tu a me non puoi spiegare nulla, tu a me non puoi spiegare nulla perché non conosci il mondo”, ha replicato il giornalista. Lui ha sostenuto che siccome il delivery “è normale da decenni nel mondo”, i ristoratori dovrebbero convertirsi in futuro a tale sistema praticato per esigenze pandemiche. Duro da digerire. Cecchi Paone ha sostenuto inoltre che se si seguisse la linea di Paragone, i ristoratori rischierebbero di non riaprire più: “Col delivery ci campa tutto il mondo avanzato”.
Delivery, il ritoratore a Cecchi Paone: “Se le piace la pasta che sembra colla…”
I due se ne sono dette di tutti i colori. I toni sono concitati e non si placano neanche quando la parola passa a uno che il mestiere lo pratica. E contro la posizione di Cecchi Paone si è schierato, infatti, un ristoratore di Napoli, spiegando che il delivery può pure funzionare, ma solo per un cibo che nasce per essere internazionale, che non sia la nostra cucina. Insomma, la tradizione culinaria italiana ha altre basi “culturali” che ci rendono unici. Se a Cecchi Paone fa piacere abdicare a tale tradizione italica faccia pure. Aggiunge il ristoratore in collegamento: “Poi, se a qualcuno piace mangiare lo spaghetto alle vongole fatto praticamente come se fosse una colla… Là il gusto è chiaro allora. Sarebbe piacevole che parlasse solamente chi sa e di cosa conosce”.
“Parli di cose che non sai”
Ma Cecchi Paone ha un ego smisurato, con il quel pretende di entrare nella testa di chi fa un mestorere diverso dal suo. E quindi ha voluto comunque dare dell’ inadeguato al povero lavoratore, senza un minimo di ritegno per l’anno orribile trascorso. Quindi ha accusato il ristoratore di non capire nulla di economia e di futuro dell’Italia: “Lei non sa cosa sta per succedere in questo Paese. Lei faccia la pasta alle vongole e non si occupi di economia”. “Apra un ristorante e faccia il delivery…”, ha concluso il ristoratore. Paragone ancora più duro:”Il gioco dei delivery è quello di vendersi i dati. E’ un fenomeno che non sai neanche cosa sia. Tu parli di cose che nemmeno sai”. Ma Cecchi Paone vuole avere l’ultima parola: “Se la gente dà retta a te non riapre mai più. Settantamila esercizi non riapriranno più perché hanno dato retta a te”.