Copasir, Rampelli: “Manomessi i rapporti maggioranza-opposizione, tremano i polsi…”

28 Apr 2021 13:27 - di Aldo Garcon
Copasir

«C’è manomissione nei rapporti tra maggioranza e opposizione, alle persone più sensibili tremano le vene nei polsi». Il Copasir tiene sempre banco. Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, è duro nel suo intervento alla conferenza stampa La democrazia del diritto. I precedenti tenuti nascosti, in Sala Nassiriya al Senato. Nei giorni scorsi 51 costituzionalisti e politologi hanno firmato la lettera appello ai presidenti delle Camere per chiedere che sia “ripristinata la legalità costituzionale”. Con l’obiettivo di affidare all’opposizione e, quindi a Fratelli d’Italia, la guida del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Così come prescrive espressamente la legge 124 del 2007.

Copasir, Rampelli: «Proporre a Draghi un decreto legge»

«I presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico – aggiunge Rampelli – dopo la loro lettera che non voleva forzare la mano, una moral suasion, devono passare alla seconda fase, prendendo atto che la lettera non ha prodotto gli effetti desiderati, ora possono tornare sul tema e allineare la questione Copasir a quanto previsto dalla legge del 2007». E poi ancora. Si può pensare di «proporre a Draghi che emani un decreto legge, a firma del ministro Cartabia, per creare un automatismo di decadenza del presidente» del Copasir. «All’atto di un cambio di maggioranza, che prevede il passaggio di un presidente eletto in quota minoranza alla maggioranza».

Copasir, Vito: «Neanche Pannella avrebbe tollerato questa situazione»

Alla conferenza c’è anche Elio Vito, deputato di Forza Italia, che ha lasciato il Copasir per protesta contro la presidenza in mano alla maggioranza. «Anche Pannella – ha detto – non avrebbe tollerato questa situazione, il tratto distintivo delle democrazie rappresentative è il riconoscimento del ruolo delle opposizioni». E poi aggiunge: «Casellati e Fico debbono intervenire per sciogliere il comitato». Vito ricorda alcuni precedenti di scioglimento, «come fece il presidente Pertini che nella VI legislatura revocò la giunta per le Elezioni per la sua inoperatività». «La funzionalità del Comitato – sottolinea Vito – è ampiamente compromessa».

Quagliariello: «Rispettare la legge»

Mentre per Gaetano Quagliariello, senatore di Cambiamo, «la ratio della legge è imperniata sul fatto che la presidenza sia data all’opposizione per ragioni di garanzia. Ma che cosa sarebbe successo se il governo Draghi avesse avuto tutti i partiti in maggioranza?». Per Quagliariello «a questo punto la ratio della legge deve essere rispettata».

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