Copasir, la Lega: si azzera tutto e si riparte. FdI: un passo avanti. Ma il braccio di ferro continua

9 Apr 2021 10:35 - di Redazione
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Sul Copasir “si azzera tutto, si dimettono tutti, vengono rinominati i nuovi componenti e si ricomincia da capo, in 24 ore. L’ultima cosa di cui ho voglia di occuparmi e gli italiani hanno voglia di sentire sono beghe per le poltrone, l’ultima cosa che mi interessa è chi presiede che cosa”. Lo ha ribadito il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Radio anch’io’ su Radiouno Rai. Potrebbe essere questo, alla fine, il punto di partenza per la soluzione del rebus sulla presidenza del Copasir, che per legge spetta all’opposizione e che ora è in mano alla Lega.

Il presidente leghista Volpi: azzerare e ripartire. Urso non partecipa

Salvini riprende dunque la proposta di resettare tutto già formulata ieri dal presidente leghista del Copasir Raffaele Volpi – che Fdi vorrebbe sostituire in base alla legge che prevede come spetti all’opposizione la guida dell’organismo bicamerale.  “Tutti i componenti del Copasir rimettano il loro mandato” – aveva detto Volpi – permettendo così “la ricomposizione dello stesso con cinque esponenti dell’opposizione, tra cui si potrà votare il presidente”. Alla seduta di ieri però non ha partecipato Adolfo Urso che aspira alla carica di presidente, e non ha partecipato nemmeno Elio Vito di FI. Urso spiega che non ha partecipato per non avallare con la sua presenza «un’interpretazione che viola la legge, stravolgendo il delicato equilibrio tra i poteri dello Stato espressamente sancito dalle norme, tanto più importante in una materia che riguarda il controllo sull’operato dei servizi segreti e più in generale la Sicurezza nazionale».

Ciriani: un passo avanti. Lollobrigida: l’attuale composizione del Copasir è irregolare, bene prenderne atto

Una proposta che Fratelli d’Italia vede come uno spiraglio, dopo le scintille. “Mi pare un passo in avanti verso la soluzione del problema”, dice il presidente dei senatori di Fdi Luca Ciriani. “Rispetto al muro contro muro è già un passo avanti”. Ma resta il nodo di come scegliere i nuovi membri del comitato, ammesso che tutti si dimettano davvero. Un problema aperto e che Francesco Lollobrigida sottolinea: “Bene le parole del presidente Volpi che prende atto della irregolarità dell’attuale composizione del Copasir e della necessità di regolarizzarlo. Spettava a lui questa presa di coscienza che ne minerebbe, per sua stessa ammissione, il ruolo attualmente rivestito”. “Altra cosa è la scelta di come rinnovare l’organismo e in che forma, argomento che la determinazione unanime dei gruppi politici può risolvere come già avvenuto in passato”, conclude il presidente dei deputati di Fdi.

Meloni: non una guerra di poltrone

Giorgia Meloni, ospite a Porta a Porta, aveva nuovamente passato la palla a Salvini sul tema Copasir. La leader di FdI era tornata sulla lettera scritta a Salvini sull’argomento: non una guerra di poltrone – ha chiarito – ma il richiamo al rispetto delle regole. “La lettera scritta sulla vicenda del Copasir cercava di fisicizzare questo punto: non è un problema tra Lega e Fdi, è un problema tra la maggioranza e l’opposizione… Ora perché a me preoccupa questo tema? Mi preoccupa al di là della vicenda poltrona o meno a Fdi ma perché quando si picconano pezzi di tenuta delle nostre istituzioni, è sempre un punto di non ritorno. Non è una questione di poltrone, ma di tenuta delle regole. Non ne voglio fare un problema tra noi e la Lega. Ho parlato di questo tema con tutti, anche con Conte. Per paradosso, nelle frasi di oggi di Salvini ho visto, nonostante la micropolemica che ci sta, un passo in avanti. Salvini stasera dice: siamo pronti a fare un passo indietro. E ha detto ‘se qualcuno ritiene che quello spazio debba essere dato all’opposizione, noi siamo pronti a dimetterci’. Lo considero un passo in avanti. O è la maggioranza che può risolvere questo problema o l’unico che lo può risolvere è Salvini e io confido che alla fine lo risolva lui”.

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