Alberto Contri: in tv overdose Lgbt. Rimpiango Dalla, altro che Madame o Achille Lauro

29 Mar 2021 18:59 - di Adele Sirocchi

Ci vogliono i gruppi di resistenza umana, ormai non si può più dire che un figlio nasce da un uomo e da una donnaAlberto Contri, ex consigliere Rai, docente di comunicazione, già amministratore di Rainet e presidente della fondazione Pubblicità progresso, non ha dubbi. In un’intervista su la Verità, firmata da Giulia Cazzaniga, sponsorizza la creazione di una rete sociale che faccia diga contro il pensiero unico.

Contri ha fondato i gruppi di resistenza umana

“Con il filosofo e presidente onorario della Fondazione Feltrinelli, Salvatore Veca – scrive la Verità –  ha fondato i Gru, e cioè i Gruppi di resistenza umana. «Un’idea ingenua, non pensi che non ne sia consapevole, ma da qualche parte dobbiamo pur ripartire. Lei lo sa che sono stato massacrato da dei “troll” online per tre mesi solo per aver detto che i bambini nascono da un uomo e una donna?”.

Contrario alla legge Zan

Il problema, dice Contri, non è solo il politicamente corretto. Ma anche “il transumanesimo che viene dalla Silicon Valley, che confonde l’enorme possibilità dell’intelligenza artificiale con le capacità del cervello umano”. Contri non è d’accordo con la legge Zan sull’omotransfobia: “Se fanno una legge per l’omofobia ne rivendico una per l’eterofobia, perché le ribadisco che chiunque difenda la famiglia naturale viene bollato come nazista o fascista”.

In televisione overdose Lgbt

“Tra le pieghe della legge – accusa Contri –  c’è il finanziamento ai corsi sulla diversità, un cavallo di Troia dalle proporzioni gravissime per la teoria gender. La legge dello Stato già perseguita i picchiatori, qui si vuole imporre un pensiero culturale e si rischia la dittatura della tolleranza. Ben venga chi, come Platinette, riconosce che in televisione c’è una overdose Lgbt. Non potrò, ad esempio, essere libero di dare del cretino a un gay, quando vorrei essere libero di dirlo a chiunque lo sia. Il battaglione del politically correct taccia di oscurantismo chiunque si opponga a una legge che è oscurantista per natura».

Dalla, Zeffirelli e Testori non si sentivano certo discriminati

Ho avuto tante fortune nella mia vita, una di queste è l’amicizia con tre grandi personalità della nostra musica, letteratura, arte: Lucio Dalla, Franco Zeffirelli, Giovanni Testori“. Con i quali non ha mai parlato di discriminazione. “Mai un minuto perdemmo a parlare di questioni come la loro vita sessuale. La vivevano senza imporla a nessuno, proponevano sé stessi per quel che avevano studiato o sapevano fare. Altro che Achille Lauro e tutti quelli che ci impongono oggi come intelligenti interpreti della cultura. Vedo poca competenza e tanta imitazione”.

Madame non ha identità, ma l’identità è importante

E ne ha anche per la paladina del genere fluido, la cantante Madame.  “Dalla copertina di Sette, supplemento del Corriere della Sera, ci dice che certe mattine si sveglia più maschio altre più femmina. L’antropologo interpellato sulle stesse pagine sostiene che l’identità sia roba superata, e che ormai occorra solo cercare somiglianze. Peccato che l’identità sia, al contrario, un concetto centrale per l’uomo. Che se non sa chi è, non riesce a entrare in dialogo con gli altri“.

Contri: quote rosa? Una colossale stupidaggine

Inutile sottolineare che Alberto Contri è anche contrario alle quote rosa. “Mia sorella si chiama Fernanda Contri ed è stata la prima donna giudice della Corte costituzionale. Sa che cosa mi ha sempre detto, lei che è più grande di me? Che le quote rosa sono una colossale stupidaggine, perché o ci sono donne in gamba, o non puoi mettere qualcuno senza competenze in certi ruoli”.

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