A Montecitorio sbarcano le mascherine made in China. FdI: «Il governo aiuta le aziende… cinesi!»

9 Mar 2021 18:38 - di Stefania Campitelli

Mascherine made in China. Proprio così. Arrivate fresche fresche a Montecitorio. Direttamente da Pechino. Sembra una barzelletta ma è tutto vero. Come denuncia in un post ironico ma ‘serio’ Andrea Delmastro di Fratelli d’Italia.

Fratelli d’Italia: alla Camera arrivano le mascherine cinesi

“Arrivano le FFP2 alla Camera dei deputati. “Ma da dove arrivano? Guardate bene il certificato! Evidentemente per il governo e il Parlamento è essenziale aiutare le aziende….cinesi!!!!”. Così Delmastro su Facebook postando la foto della mascherina ‘incriminata’. Dal primo focolaio mondiale di pandemia l’Italia importa, non certo a costi zero, i dispositivi di sicurezza anti-covid. Per approvvigionare i parlamentari, per di più. Da oggi i rappresentanti del popolo potranno esibire le splendide manifattura della Repubblica popolare cinese.

Uno schiaffo in faccia alle imprese italiane

Non bastavano gli scandali sulle forniture dall’Oriente. Il business delle mascherine che vede coinvolto il super-commissario Arcuri nell’affaire Benotti. Non bastavano le truffe sulle false certificazioni scoperte dai Nas. Gli scandali alla Regione Lazio. Gli stoccaggi sequestrati. Le tante crepe che da un anno accompagnano la gestione italiana dell’emergenza covid.

L’arrivo delle mascherine prodotte in Cina per la Camera dei deputati è l’ultima ciliegina. Un affronto all’economia nazionale in ginocchio. Uno schiaffo in faccia alle centinaia di imprese italiane messe in ginocchio dalla pandemia e dalla politica del governo Conte. Per Draghi bisognerà aspettare per trarre un bilancio. Ma le prime mosse dell’ex numero uno della Bce non sembrano ispirate alla discontinuità. Tutt’altro. L’ultima scelta in fatto di acquisti conferma la politica ‘scellerata’ di Palazzo Chigi nella tutela del made in Italy, vittima della concorrenza sleale dei paesi dell’Est. Cina in testa. L’emergenza covid, al contrario, dovrebbe aprire una seria riflessione sulle regole del libero mercato. E invertire una tendenza che permette alla dittatura cinese di monopolizzare il commercio a prezzi concorrenziali ottenuti negando i più elementari diritti civili.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *