Foto e messaggi hard agli alunni: sospeso il professore di religione. Si indaga su altre molestie

2 Feb 2021 14:46 - di Agnese Russo
professore religione foto

Inviava messaggi e foto hard ai propri alunni maschi, per lo più minorenni: è l’accusa contro un professore di religione di una scuola superiore di Piacenza, che, appena emersa la vicenda, è stato sospeso. Il caso, sul quale indaga la Procura cittadina, è venuto alla luce grazie a un alunno, che ne ha parlato in famiglia, dando il via agli esposti dei genitori. E ora, oltre alle foto, si sospetta che il professore di religione possa aver perpetrato altre molestie, forse fuori scuola.

Il professore che mandava foto hard agli alunni

Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Libertà, si tratterebbe di un giovane insegnante, in forze nell’istituto da due anni. L’amministrazione scolastica lo ha sospeso in via cautelare da una settimana, mentre ha in programma di sentirlo in audizione entro la fine del mese. Sulla vicenda è intervenuta anche la diocesi, esprimendo “profondo rammarico” e, insieme, fiducia nel lavoro della giustizia, alla quale chiede di fare piena luce. La stessa istituzione religiosa, poi, ha chiarito di essersi mossa tempestivamente “per quanto di competenza”. In particolare, la Diocesi ha fatto riferimento alla delibera della Cei del 1990, che regola “riconoscimento e revoca della idoneità all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche”.

La diocesi al fianco della scuola: “Si faccia piena luce”

“Tale procedimento corrisponde al fermo convincimento che i comportamenti degli insegnanti di religione nei confronti dei propri alunni si debbano attenere ai più rigorosi principi deontologici di correttezza educativa”, ha fatto sapere la diocesi con una nota. La Diocesi ha ricordato anche di aver attivato nel novembre del 2019 un servizio diocesano di tutela dei minori. “Tutto questo – ha chiarito la diocesi – è avvenuto in piena sinergia con l’istituzione scolastica, in vista della tutela delle persone coinvolte. La diocesi, auspicando e incoraggiando che si faccia piena luce sulla vicenda, esprime fiducia nell’operato degli organi competenti. E assicura profonda vicinanza alle persone coinvolte come pure a tutta la comunità scolastica”.

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