Scongiurano il voto come la peste: ecco quanto “frutta” ai senatori evitare le urne
E quando mai sarebbero rieletti? Quanto frutta ai senatori evitare il voto in tutti modi? Salvatore Dama su Libero si fa quattro conti. Quando si dice senso delle istituzioni… Va da sé che se il governo Conte dovesse cedere, l’unica strada resterebbe il voto anticipato. E allora sarebbero guai. Si sa che pochi parlamentari hanno la certezza matematica di essere rieletti. Soprattutto – fa notare l’editorialista- quando entrerà in vigore la riforma che riduce il numero dei seggi. E, paradossalmente, “saranno proprio i grillini le vittime designate della novità”. Quindi, fatti un po’ di conti, per Dama un’altra maggioranza si troverà eccome. Basta fare due conti per credere.
350mila euro di motivi per non votare
“In media, tra Camera e Senato, guadagnano 14mila euro al mese. Alla scadenza naturale della legislatura mancano venticinque giri di calendario. Il che significa un tesoretto pro capite di circa 350mila euro”. Ecco la ragione “profonda” del perché le forze di maggioranza non prendono in considerazione alcuna altra alternativa, se non allargare questa maggioranza raccogliticcia . Per cui, siamo realisti: le dichiarazioni che si sentono, “o Conte o voto”, suonano come minacce un po’ velleitarie”. L’editorialista ad esempio, non crede a Goffredo Bettini. “Che le sta tentando tutte per allargare la base parlamentare intorno al governo attuale”. Si sta spendendo molto nella sua opera di ricucitura, ma conclude che, se non si riuscirà nell’intento, «il voto è lo sbocco naturale quando sono finite tutte le opzioni». Ma tutti fanno gli scongiuri.
Tutte le opzioni sono buone per salvare la poltrona
Perplessità. Anche perché non sfuggono altre manovre per scongiurare il voto come la peste. “Da Montecitorio Bruno Tabacci lavora alla cosa centrista. Ha in testa di formare gruppi sia alla Camera che al Senato. Corteggia gli ex grillini che si sono sparpagliati un po’ qui un po’ lì. Ma non solo loro. L’obiettivo sono anche quelli di Forza Italia e i renziani”, leggiamo su Libero . Tabacci poi sventola la “causa nobile”: «C’è gente che non vuole consegnarsi a Salvini», dice. Insomma, quando si dice la “visione”.