Rai nella bufera per Report: «Tesi preconfezionate e diffamatorie». Anche i legali del Cav all’attacco
Silvio Berlusconi contro Report. «Nel corso della trasmissione Report andata in onda su Rai 3, sono state riportate come se fossero acclarate e veritiere affermazioni e indicazioni destituite di ogni fondamento e in molti casi palesemente inverosimili riguardanti il presidente Berlusconi». Così i legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi attaccano Report. Nelle scorse ore contro la trasmissione, che aveva mandato in onda un servizio sulla strage di Bologna, è intervenuto anche il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone.
Report, parlano i legali di Berlusconi
«Non si è minimante dato conto che per quanto attiene la posizione del presidente Berlusconi mai nessuna sentenza lo ha ritenuto in alcun modo coinvolto nelle vicende de quibus, essendo anzi risultato che sia lui sia le sue società sono state vittime della mafia e le molteplici archiviazioni sono un dato oggettivo e incontrovertibile – dicono i legali di Berlusconi – Altresì non si è dato conto che anche le asserite novità, che non lo erano affatto, provenivano da soggetti già valutati come totalmente inattendibili in sentenze definitive».
«Ci si riserva ogni iniziativa giudiziaria»
«Inoltre non si è dato minimamente rilievo se non con un accenno, alle puntuali argomentazioni che si erano fatte pervenire proprio alla redazione di Report in data 30/12/2020 in risposta a loro precise domande in relazione agli argomenti trattati, in particolare per ciò che attiene alla riconosciuta trasparenza dei flussi finanziari della aziende create dal Presidente Berlusconi – aggiungono i legali Ghedini e Coppi – Incredibilmente, poi, non si è in alcun modo evidenziata tutta la attività legislativa di contrasto al fenomeno mafioso posta in essere dai governi presieduti da Berlusconi, che ha certamente comportato una reazione ritorsiva nei suoi confronti». E poi ancora. «Una trasmissione dunque con tesi preconfezionate mosse da evidente pregiudizio, senza alcun contraddittorio, e palesemente diffamatorie». E poi concludono: «Ci si riserva, quindi, ogni iniziativa giudiziaria del caso».