M5S, gruppo di deputati e senatori in rivolta contro Renzi. I vertici grillini “sotto processo”
Nel M5S volano gli stracci. La lunga notte dei coltelli si consuma tra trattative in chat e veleni dei frondisti dispensati contro i movimentisti al vertice, a suon di j’accuse e aspre recriminazioni. E la prima conseguenza, nel caos del momento tra annunci e smentite, è che per via della fuga di notizie di ieri, è saltata la riunione dei dissidenti pentastellati, che avrebbe dovuto tenersi in mattinata, a partire dalle 10, su una piattaforma online. I parlamentari – una ventina di persone tra Camera e Senato – avrebbero dovuto fare il punto sul ritorno in maggioranza con Renzi. Una decisione che al momento osteggiano apertamente, contestando “l’inversione a U” definita dai vertici grillini.
Fronda M5S su Renzi: volano gli stracci. E salta il summit sulla piattaforma online
Tra invettive taciute e messaggi espliciti al vetriolo, il diktat dei frondisti insiste a rimarcare come il ritorno al governo con Renzi sia «un clamoroso errore». A dichiararlo espressamente, interpellato dall’Adnkronos, è il senatore M5S Matteo Mantero. Che all’agenzia di stampa ribadisce apertamente: «Sarà inevitabile, perché è chiaro che senza Iv non ci sono i numeri. Ma così – osserva il parlamentare ligure – ci troveremo ancora sotto il ricatto di un personaggio obnubilato dal suo ego che non rappresenta nessuno nel Paese se non se stesso». E ancora, per Mantero: «Ha senso fare un nuovo governo se c’è una visione comune. Così sarà un susseguirsi di ricatti e capricci. Meglio andare al voto». Poi, eludendo la risposta, a chi gli chiede se voterà la fiducia al possibile nuovo esecutivo con i renziani, il senatore replica: «Vedremo come si evolve la situazione».
Gli eletti 5S contrari al ritorno di Iv dichiarano guerra ai vertici
Il ritorno al governo con Matteo Renzi continua a dilaniare il Movimento 5 Stelle, già sanguinante da tempo per dissidi interni e sfiducia degli elettori. Esodi e addii forzati. I frondisti pentastellati, secondo quanto apprende l’Adnkronos, dovevano riunirsi per decidere la strategia di guerra contro i parlamentari grillini contrari ora improvvisamente aperti “all’ingresso” di Iv nella futura maggioranza. Ma l’appuntamento per fare il punto sulla situazione politica è saltato. E tra chi doveva partecipare, tutto tace. In tutto, una ventina di persone che, spiegano le stesse fonti, avrebbero iniziato a incontrarsi con una certa regolarità dagli inizi di dicembre, dopo il voto sulla risoluzione di maggioranza relativa alla riforma del Mes. Un voto mai digerito dalla fronda vicina ad Alessandro Di Battista.
Ecco chi sono i frondisti del M5S contrari a Renzi
«Ora basta subire – si sfoga con l’Adnkronos un pentastellato che fa parte dell’ala ribelle –. Un Movimento che non è in grado di mantenere la barra dritta non fa bene a nessuno». A sostenerlo e rivendicarlo in queste ore, secondo quanto riferisce l’Adnkronos, per quanto riguarda i senatori: il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, Barbara Lezzi, Bianca Laura Granato, Mattia Crucioli. Tra i deputati dissidenti, invece: Raphael Raduzzi, Alvise Maniero, Jessica Costanzo, Francesco Forciniti.
Intanto sui social esplode l’ira della base
Intanto sui social esplode l’ira della base. Moltissimi militanti grillini hanno espresso tutto il loro malcontento nei confronti dei vertici con commenti al vetriolo sotto i post condivisi su Facebook da alcuni big del Movimento, a partire dal capo politico Vito Crimi. «Secondo me dovresti indire subito l’elezione del nuovo capo politico. Dovevi farlo 1 anno fa… non abbiamo tempo da perdere, non più, state distruggendo tutto» scrive Simone Benini, ex candidato del M5S alla presidenza della Regione Emilia Romagna, e riferisce l’Adnkronos. «Grande errore ed enorme delusione – posta un altro utente –. Renzi vi terrà sotto ricatto». E ancora: «Dovremmo farci umiliare da Renzi perdendo credibilità e dignità?. Abbiamo calato le braghe. Era un’occasione per risorgere, così muore il Movimento e per mano di uno come Renzi. Sono senza parole», commenta qualcun altro.
Un tutti contro tutti senza esclusione di colpi
Non solo. Un tutti contro tutti senza esclusione di colpi, quello che si sta consumando all’interno del M5S. La sferzata di Di Battista – che è arrivato a minacciare l’addio al Movimento – ha mandato in fibrillazione i gruppi. Eppure sono ancora molti i parlamentari che, nelle discussioni interne, prendono le distanze dall’ex deputato. «L’uscita di Di Battista è stata inopportuna. Ha fatto solo il gioco di Renzi, danneggiando Conte. Se fai parte di una famiglia non la metti alla berlina», attacca un senatore. Parenti serpenti? Sembra proprio il caso di citare l’antico adagio...