Bocelli, aperta un’indagine sulla morte della cagnetta Pallina. L’inchiesta dopo una denuncia

29 Gen 2021 12:59 - di Milena Desanctis
Bocelli

La Procura di Tempio apre un’indagine a carico di ignoti sulla morte di Pallina, la cagnetta del tenore Andrea Bocelli. Pallina è morta annegata il 21 agosto scorso nelle acque tra Arzachena e Golfo Aranci, in Sardegna, durante una gita in barca. Come scrive l’Ansa, lo riferisce Lorenzo Croce, presidente di Aidaa, l’Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, dalla cui denuncia risalente al 25 agosto scaturì l’intera vicenda giudiziaria.

Bocelli, la notizia della morte di Pallina

Furono fatte numerose ricerche. E furono giorni  di accorati appelli.  «Cari amici, questa volta vi scrivo per chiedervi un piccolo ma per noi grande aiuto. Pallina, il nostro piccolo levrierino italiano, risulta dispersa in Sardegna nel tratto di mare che va da Liscia Ruja in comune di Arzachena fino a Baia Caddinas in comune di Golfo Aranci. Non porta guinzaglio, è molto affettuosa…».  Poi era stata la famiglia a dare notizia della morte della cagnolina, che per la stella mondiale della musica italiana era parte integrante del nucleo familiare. «Ci è stata accanto con la sua grazia e con la sua apparente fragilità, regalandoci tanto affetto e la sua calda, silenziosa, intelligente presenza. Non avevamo messo in conto però di perderla così presto», scrissero.

L’esposto dell’Aidaa

Appresa la notizia, Croce sporse denuncia contro ignoti per i reati di abbandono di animali e negligenza colposa. Nell’esposto il presidente dell’Aidaa citava espressamente Andrea Bocelli e la moglie Veronica Berti «come persone che possono ricostruire nei dettagli la vicenda di quanto accaduto sulla barca e sulle eventuali motivazioni per le quali la cagnolina è stata lasciata sola. Fatto che ne ha determinato la caduta in mare e il conseguente annegamento».

«La Procura di Tempio vuole vederci chiaro»

Ieri l’epilogo, ha scritto l’Ansa. «La procura di Tempio vuole vederci chiaro. E ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per accertare come siano veramente andate le cose», ha spiegato Lorenzo Croce. Il presidente dell’Aidaa ha detto ancora di essere «stato sentito dalla polizia locale di Pregnana Milanese su mandato della procura di Tempio». È stato sentito «come persona informata sui fatti e come presentatore della denuncia».

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