Musica in lutto: il Covid uccide Pepe Salvaderi, fondatore e chitarra dei Dik Dik

19 Dic 2020 16:00 - di Redazione
Dik Dik

Ancora una vittima del Covid. Questa volta nel mondo della musica. Le complicanze del virus hanno infatti. portato via Pepe Salvaderi, fondatore e leader dei Dik Dik. Sono stati i suoi stessi colleghi a darne notizia sulla pagina Facebook del gruppo. Una bruttissima notizia per tutti, soprattutto per i numerosi fans di una delle band (allora si chiamavano complessi) italiane più famose del periodo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Erano (specie i primi) gli anni spensierati della musica leggera, delle cover americane cantate in italiano, dei Cantagiro e dei concerti in spiaggia. Nel gruppo, Pepe Salvaderi era chitarra ritmica, tastiera e voce assieme a Pietro Montalbetti.

Tanti i successi firmati Dik Dik

«Ciao Pepe te ne sei andato a suonare con gli angeli e ci hai lasciato qui a piangerti e ricordarti per sempre». Così lo hanno salutato i suoi compagni. All’anagrafe Erminio Salvaderi, nel 1965, assieme a Giancarlo Sbrizolo e Pietro Montalbetti, Pepe fonda i Dik-Dik, prendendo a prestito il nome di un’antilope africana. Il loro primo singolo è 1-2-3/Se rimani con me. Ma il successo arriva nel 1966 con Sognando California, cover italiana di Californian Dreamin dei The Mamas & Papas. È solo l’inizio. Il resto, infatti, è un crescendo di hit, con partecipazione ai principali festival, quello di Sanremo compreso. Ma l’apice del successo viene toccato nel 1970 con la loro canzone più nota L’isola di Whigt.

Il cordoglio di Enrico Ruggeri

«Noi – scrivono i colleghi nel post– non ti abbiamo perso e non ti perderemo mai perché sei e sarai sempre dentro di noi. Ti promettiamo un cosa, l’ultimo lavoro, quello che hai voluto tanto non andrà perduto. Ciao fratello, amico, grande musicista, ciao Pepe ci incontreremo in tutti i nostri sogni». Tra i messaggi di cordoglio quello di Enrico Ruggeri che affida a Twitter il suo ricordo: “I Dik Dik furono quelli che portarono il nastrino dei Decibel alla nostra prima casa discografica. Registrammo il primo album con Pepe Salvaderi sempre presente in studio, assieme a Giancarlo e al povero Joe Vescovi. Quanti ricordi. Un abbraccio Pepe, ovunque tu sia adesso».

 

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