Detto Mariano se n’è andato. Addio al musicista che lavorò per Mina, Celentano e Battisti
Detto Mariano se n’è andato. Anche lui stroncato dal coronavirus, a 82 anni. Ci lascia una vera icona della musica leggera italiana. Uno di cui nessuno s’è più interessato da decenni. Ma il cui nome, adesso, riporta adesso alla mente melodie indimenticabili. Come le canzoni che, magari, in queste giornate di ‘arresti domiciliari’ riascoltiamo, stravaccati e annoiati sul divano. Canzoni di Mina e di Lucio Battisti entrambi debitori di questo artista del sound. E Adriano Celentano e il suo Clan. E Renato Pozzetto per il quale lavorò alle colonne sonore dei film. Parole e musiche e arrangiamenti che ci riportano indietro nel tempo. A quegli anni sessanta e settanta pieni di sogni e passioni. Compositore, arrangiatore, paroliere, pianista, produttore e editore musicale, Detto Mariano (che poi è solo l’inversione di nome e cognome) ha firmato una infinità di successi. A cominciare da “Acqua azzurra, acqua chiara” con cui Battisti rivoluzionò il panorama canoro italiano. “Mi ritorni in mente“, “Dieci ragazze“, “Fiori rosa, fiori di pesco” con cui il Lucio nazionale scalò agevolmente le classifiche. Sempre lui, Detto Mariano, l’arrangiatore di tutte le incisioni di Adriano Celentano e degli artisti del Clan. Fino alla lite tra Don Backy e il Molleggiato. Canzoni come “L’immensità“, “Canzone“ e “Casa bianca”. “Insieme” di Mina e “Nel sole” di Al Bano si avvalsero del suo arrangiamento. Se ne va un artista completo, uno che ha contribuito alla migliore stagione della nostra musica leggera. Restano il suo sound, i suoi testi, i suoi arrangiamenti. E non è poco.
Ciao caro Mariano….
Gino