La fidanzata di Conte in auto blu. La Lamorgese ricostruisce la vicenda in aula: «Era turbata»

3 Dic 2020 10:50 - di Mia Fenice
Lamorgese

«Nella mattina del 26 ottobre personale del dispositivo di tutela del premier Conte si trovava nelle vicinanze dell’abitazione della signora Paladino in attesa che uscisse il presidente del Consiglio dei ministri». Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese al question time alla Camera. Lamorgese  ne ha parlato rispondendo a una interrogazione di Alessandro Morelli (Lega) sull’eventuale uso dell’auto di servizio e della scorta del premier Conte da parte della compagna Olivia Paladino.

Lamorgese alla Camera

I fatti risalgono a qualche giorno fa e il tutto nasce da un’inchiesta condotta da Filippo Roma delle Le Iene. L’inviato avrebbe voluto avvicinare la compagnia del presidente del Consiglio ma è stato impossibile, perché dopo essersi rifugiata in un supermercato è intervenuta la scorta.  Luciana Lamorgese dichiara di ricostruire i fatti attraverso un “appunto informativo” e non tramite regolare relazione di servizio.

La difesa dell’operato della scorta

In aula, il ministro dell’Interno ha così difeso l’operato della scorta e, quindi, il presidente del Consiglio. «Com’è d’uso nell’attuazione di siffatti servizi tutori, alcuni operatori impegnati in una preliminare attività di osservazione notavano la presenza di una troupe televisiva. Risultata poi essere del programma Le Iene, munita di videocamera e microfono, che stazionava dinanzi ad un vicino supermercato». Come da protocollo, un addetto alla sicurezza si sarebbe avvicinato alla troupe de Le Iene. E proprio in quel momento Olivia Paladino sarebbe uscita a piedi dal palazzo. «Immediatamente inseguita dalla troupe televisiva, decideva, per sottrarsi alle insistenti domande dell’inviato del programma di rifugiarsi all’interno dell’attiguo supermercato. Raggiungendo il fondo del locale».

La richiesta del titolare del supermercato

A richiamare l’attenzione dell’uomo della scorta di Giuseppe Conte, stando a quanto riferito da Luciana Lamorgese, sarebbe stato il titolare dell’esercizio commerciale, «avvertendolo di aver chiesto all’inviato e ai tecnici della troupe televisiva di uscire dall’esercizio, tenuto conto che il loro ingresso era avvenuto al solo scopo di ottenere dichiarazioni dalla signora Paladino».

Lamorgese: «La signora appariva turbata»

Il motivo di questa mobilitazione lo spiega Luciana Lamorgese. «Dagli elementi informativi riferiti, la stessa signora appariva chiaramente turbata. Sicché uno degli operatori addetti alla tutela, coadiuvato da due colleghi, provvedeva esclusivamente ad accompagnarla verso l’abitazione, distante poche decine di metri. Dove peraltro in quel  momento si trovava il presidente del Consiglio». Il ministro dell’Interno precisa: «La persona alla quale la signora Paladino, prima di lasciare il negozio, ha consegnato una borsa, non era un operatore del servizio di tutela del presidente Conte. Bensì uno dei titolari dell’esercizio commerciale».

Appunto informativo

E poi infine: «Riguardo all’episodio in questione, fornisco una ricostruzione dei fatti. Precisando preliminarmente che gli elementi che mi appresto a riferire non sono tratti da una presunta relazione di servizio di cui è cenno nell’interrogazione. Bensì da un appunto informativo fornitomi dai competenti uffici. E predisposto a seguito della pubblicazione di alcuni articoli di stampa».

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