Gli italiani devono restare a casa e le ong chiedono di chiudere le navi quarantena per i migranti

14 Dic 2020 17:08 - di Redazione
navi quarantena

L’ultima delle ong. Mentre gli italiani sono rimasti a casa per abbassare i contagi e si discute l’ipotesi di un lockdown per Natale e Capodanno, c’è chi sollecita lo stop alle navi quarantena per i migranti. Non per combattere l’immigrazione irregolare e i trafficanti di esseri umani. Non per attuare il blocco navale,  ma per farli sbarcare a terra. A chiederlo sono 150 tra ong, associazioni, studiosi e ricercatori.

Navi quarantena, la richiesta delle ong

Per i sottoscrittori del documento «il trattenimento a bordo di unità navali per lo svolgimento del periodo di sorveglianza sanitaria delle persone soccorse in mare. O sbarcate autonomamente in Italia. Per le ong tutto ciò rappresenta una limitazione delle libertà di movimento delle persone. E parlano anche di una violazione del divieto di discriminazione. Poiché si attua con modalità differenziate per i soli cittadini stranieri in percorso migratorio e senza alcuna trasparenza e informazione a riguardo».

Navi quarantena, il documento

Il documento ha il  titolo “Criticità del sistema navi-quarantena per persone migranti: analisi e richieste”.  È stato condiviso e sottoscritto da circa 150 organizzazioni italiane e internazionali. Nel documento si chiede ai ministeri dell’Interno, dei Trasporti, della Salute, al Dipartimento della protezione civile di chiudere il modello di gestione della quarantena con le navi. E migliorare e rafforzare il sistema di accoglienza. In sostanza, si vogliono introdurre «misure che rispettino la sicurezza, la salute e i diritti di tutte le persone coinvolte. Senza alcun tipo di discriminazione».

«Reinvestire i finanziamenti»

Le realtà firmatarie chiedono che vengano dismesse le navi quarantena.  «Sembrano rispondere più a paure indotte che a criteri di una gestione sicura, ragionevole e umana dell’epidemia e dei flussi migratori». E reinvestiti i finanziamenti previsti nell’adeguamento dei centri di accoglienza a terra.

L’informazione legale e sanitaria

Il documento inoltre pone l’attenzione sulla necessità di garantire un’adeguata informazione legale e sanitaria a tutte le persone attualmente presenti sulle navi. E poi anche l’impegno formale affinché le persone già presenti sul territorio non vengano più trasferite sulle navi. Infine, chiedono che venga sospesa la prassi della consegna dei decreti di respingimento differito e delle espulsioni consegnate al momento dello sbarco. Per i firmatari del documento le navi quarantena sembrano essere utilizzate come «hotspot galleggianti per operare la selezione arbitraria e preventiva tra richiedenti asilo e migranti economici e come Cpr nel predisporre rimpatri».

 

 

 

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