Conti correnti arriva la batosta: rischio blocco chiusura dal 1° gennaio. Le nuove norme

13 Dic 2020 12:52 - di Sara Gentile
conti correnti

Guai in vista per  i conti correnti in rosso. Dall’1 gennaio arriva la batosta per chi è moroso. A segnalare i rischi a cui si va incontro è uno studio di Unimpresa. Dal prossimo gennaio cambiano le regole per la gestione dei conti “in rosso”. Gli addebiti automatici non saranno più consentiti, infatti, se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi bancari. C’è il rischio di un improvviso stop ai pagamenti di utenze, stipendi, contributi previdenziali, rate di finanziamenti.

Conti correnti, le nuove norme

Le nuove norme sono contenute nel nuovo regolamento messo sul campo dall’Eba, l’autorità bancaria europea. Bastano solo tre mesi di mancati pagamenti per una cifra minima di soli 100 euro per far scattare l’allarme rosso che può portare al blocco dei Rid. Infatti l’istituto di credito dovrà segnalare il cliente alla centrale rischi e di classificare tutta la sua esposizione come “crediti malati”.

Conti correnti, l’allarme di Unimpresa

Il vicepresidente di Unimpresa, Salvo Politino spiega che cosa succederà. «Il nuovo quadro regolatorio, che non è stato sufficientemente spiegato dalle banche, è preoccupante. Non saranno più possibili nemmeno piccoli sconfinamenti. E questo vuol dire, per molti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e anche per molte famiglie, non poter più usufruire di quelle piccole forme di flessibilità. Che, specie in questa fase così critica a causa degli effetti economici della pandemia Covid, sono fondamentali per far fronte ai pagamenti di utenze o altri adempimenti, come gli stipendi e i contributi previdenziali, le rate di finanziamenti e mutui». E poi ancora. C’è «il rischio di una fortissima stretta al credito, conseguenza inevitabile delle segnalazioni alla centrale rischi e della riclassificazione degli affidamenti della clientela in caso di piccoli arretrati».

Chi risulterà moroso

Quindi da gennaio – spiega il Centro studi di Unimpresa – chi ha il conto corrente “scoperto” corre il rischio di risultare immediatamente “moroso” nei confronti di vari soggetti, dalle finanziarie all’Inps, dai dipendenti alle aziende cosiddette utility (energia, gas, acqua, telefono).

Con le segnalazioni da parte degli istituti di credito potrebbe scattare anche la chiusura totale dei rubinetti per i finanziamenti. La procedura prevede infatti l’immediata sospensione del Rid qualora venga accertata la mancanza di fondi per eseguire il pagamento. Immediatamente il correntista diventa “moroso” e da qui parte la segnalazione che può definitivamente rovinare il conto corrente.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *