Conte, schiaffo di fine anno: si pavoneggia davanti alle telecamere e umilia il Senato. Ira bipartisan
Non si smentisce mai, vanaglorioso come pochi. E sgarbato. E fino in fondo, fino agli sgoccioli di questo devastante 2020. Bordata di fischi per il premier Giuseppe Conte. La sua assenza dal Senato durante le dichiarazioni di voto sulla spinosa manovra economica gli viene fatta pesare. Lui era bellamente in scena per la conferenza stampa di fine anno. Ma non la poteva spostare ? E’ la domanda unanime e rabbiosa che dal centrodestra ad Italia Viva gli viene rinfacciata. Aveva iniziato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a stigmatizzare quest’ennesimo colpo di narcisismo. Confluito tra l’altro nell’ennesima rispostaccia alla giornalista di turno. Stavolta è toccato a Claudia Fusani
Conte show, Gasparri: “Disprezzo del Parlamento”
“Il presidente del Consiglio è un autentico irresponsabile. Mentre al Senato si vota la legge di Bilancio, lui tiene la sua personale conferenza stampa che almeno avrebbe potuto differire alle 15. Un atteggiamento di arroganza, di disprezzo del Parlamento che denunciamo pubblicamente e segnaliamo al Presidente della Repubblica. Conte si vergogni. Basterebbe questo per cacciarlo a pedate”. Sempre molto diretto, il senatore azzurro. Inviperita anche la capogruppo Bernini. E ha ragione da vendere, se anche da Italia Viva, partito che sostiene la maggioranza giallorossa (per il momento), partono bordate pesanti alla mancanza di garbo istituzionale. “Non ho seguito la conferenza stampa del Presidente Conte perché, come mio dovere, ero impegnata a seguire il dibattito sulla Legge di Bilancio in Senato. Dove pensavo di trovare anche il Presidente”. Sono le parole taglienti della ministra e capodelegazione Iv, Teresa Bellanova, all’Adnkronos.
Conte umilia il Senato, l’ira di Iv
Anche il collega di Iv Rosato si lascia andare a sconcerto: “È semplicemente incredibile che durante le dichiarazioni di voto sulla legge di Bilancio il Presidente del Consiglio invece di essere in Aula faccia la conferenza stampa di fine anno. Ma non la poteva spostare di un’ora?“. E aggiunge: “La presenza in Aula in circostanze del genere è la premessa per poter parlare poi di rispetto del ruolo del Parlamento”, ringhia il vicepresidente della Camera. Umiliato nella forma. Ma non è finita qui la solita piéce. “Solidarietà alla collega giornalista @claudiafusani, zittita perché insisteva nel porre domande a cui il presidente #Conte non rispondeva nella conferenza stampa di fine anno. Il giornalismo italiano ha bisogno di raddrizzare la spina dorsale: questo episodio lo conferma. #Fusani”. il commento su Twitter del deputato di Italia viva Marco Di Maio.
Giornalista zittita da Verna (OdG)
Cose dell’altro mondo. Claudia Fusani aveva chiesto del piano vaccini, ottenendo una risposta piuttosto generica. La Fusani ha quindi chiesto ulteriori spiegazioni. A questo punto ha sconcertato l’intervento del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna, il quale anziché facilitare una risposta più precisa da parte del premier ha seccamente chiesto alla segretaria di sala di far terminare l’intervento di Claudia Fusani: «Sono un fanatico dell’articolo 3 della Costituzione – ha detto Verna -: uguale per tutti. Anzi chiedo alla segretaria di sala di fare in modo che ogni giornalista, finita la domanda, vada al suo posto». Come a scuola. Tutto piuttosto sconcertante.
Successivamente, vista la protesta della giornalista, il presidente dell’Ordine ha “concesso” un supplemento di risposta al presidente del Consiglio. Il momento di tensione che c’è stato, tuttavia, non è passato inosservato. Diversi colleghi giornalisti, su Twitter, hanno commentato. Oscar Giannino severo: «quando un ordine dei giornalisti impedisce ai giornalisti di insistere quando il politico non risponde, è un servizio d’ordine del potere».