Messa di mezzanotte “anticipata”, anche i parroci italiani bacchettano Boccia: “Si informi”

27 Nov 2020 16:24 - di Elsa Corsini

Gesù Bambino potrebbe nascere anche due ore prima quest’anno. Per rispettare il coprifuoco.  Le esilaranti parole del ministro Boccia non sono piaciute ai vescovi italiani. Che, martedì prossimo, si riuniranno in Consiglio episcopale permanente per riflettere  sulle attività pastorali del periodo natalizio. Quindi anche sulla messa della notte di Natale ai tempi del covid.

Messa di Natale, i parroci bacchettano Boccia

Il ministro avrebbe fatto bene a contare fino a dieci prima di avventurarsi. Per molti parroci italiani la questione degli orari della Santa Messa di Natale è un falso problema.  “La gente – dice don Giuseppe Corbari,  parroco di Robbiano di Giussano – non fa ancora domande. Il clima decisamente non è natalizio. La politica e la Cei arriveranno a delle decisioni ma sul territorio la gente non è ancora al Natale con la testa. C’è la preoccupazione dell’oggi”. E’ il ragionamento di don Giuseppe, il prete che durante il lockdown celebrò con le sagome dei fedeli per sentirsi meno solo.

Don Giuseppe Corbari: l’orario è l’ultimo dei problemi

Il sacerdote brianzolo ragiona sugli orari delle celebrazioni natalizie per fare capire che in fondo il problema non esiste. “La festa del Natale liturgicamente inizia con la messa prefestiva, con i primi Vespri del Natale, la messa delle 18.30. Di per sé, liturgicamente, la messa prefestiva del 24 è già messa di Natale. La tradizione della ‘messa di mezzanotte’, certo,  ha sempre avuto il suo fascino. Ma già da un po’ di anni sia il Papa che tante chiese, per favorire la partecipazione dei fedeli hanno anticipato la celebrazione. Chi alle 22, chi alle 21.30”.

“Faremo quello che decide la Cei”

“Francamente – prosegue Corbari –  non vedo difficoltà, qualsiasi orario decideranno i Vescovi per noi va bene e lo rispettiamo”. Poi il paradosso: “Un conto è il coprifuoco alle 22. Ma se io raduno la gente alle 22 o alle 24, paradossalmente alle 22 potrei avere più gente che alle 24. Dal punto di vista del virus, quindi, sarebbe persino meglio alle 24”.

Don Lino Viola: ho 80 anni e non faccio mai tardi la sera

Discorsi squisitamente teorici fa capire il parroco brianzolo dal momento che “Gesù bambino è già nato duemila anni fa, non è che lo si deve fare nascere ora. Stiamo parlando di una celebrazione. Tra noi preti ci si è detto: aspettiamo le decisioni nazionali, qualunque andrà bene”. Don Lino Viola, parroco di Gallignano nel cremonese, che vide entrare in chiesa i carabinieri che volevano impedirgli di celebrare messa per la presenza di qualche fedele in più di quelli consentiti dall’emergenza sanitaria e fu multato, fa i conti con l’anagrafe.  “Sono un prete di 80 anni quindi resisto poco in piedi e non faccio mai tardi. Non mi cambia nulla anticipare la celebrazione, non vedo problemi“.

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