Altri 29.907 contagi. I medici: «Il lockdown è necessario, il governo pensi a dare gli aiuti»
Sono 29.907 i nuovi contagi da coronavirus in Italia. Lo rende noto il ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 208 morti, che portano il totale a 38.826 dall’inizio dell’emergenza. I tamponi eseguiti sono 183.457. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1939, con un incremento di 96 unità. Per quanto riguarda gli incrementi nelle regioni, si contano in Lombardia 8.607 casi, in Campania 3.860, Toscana 2.379. L’allarme resta alto. L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino ritiene sia assolutamente necessaria l’istituzione immediata di un nuovo lockdown. Questo, «a causa dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria in corso».
I medici e i contagi: «Lockdown e sostegni economici»
«Siamo pienamente consapevoli delle conseguenze economiche, sociali e psicologiche che può provocare un nuovo lockdown. Si tratta di un provvedimento che causa enormi disagi e che, pertanto, rappresenta davvero una soluzione estrema. Per cui chiediamo al Governo di mettere in atto tutte le forme di aiuto e sostegno possibili. Tuttavia, la situazione è ora talmente grave che è in gioco la stessa tenuta del sistema sanitario. Che altrimenti non sarà più in grado di provvedere alla salute dei cittadini».
Quanto potranno reggere gli ospedali?
Le cifre dei contagi sono preoccupanti. In una nota, Omceo Torino sottolinea, infatti, che gli ospedali piemontesi potranno reggere ancora per pochi giorni. Poi inizieranno a mancare posti letto a disposizione e personale sanitario sufficiente. Allo stesso tempo non ci potrà essere più alcun supporto da parte della medicina territoriale. Già ora i medici di famiglia denunciano l’impossibilità di far fronte alle richieste dei pazienti. Tra l’altro, il sistema di tracciamento dei casi appare ormai completamente saltato.
I contagi e lo scenario da scongiurare
Il rischio, di questo passo, è che il sistema sanitario non soltanto non sia più in grado di occuparsi dei pazienti Covid. Ma nemmeno di prestare le cure ai cittadini colpiti da altre patologie riuscendo, con grande sforzo, a garantire solamente le terapie salva-vita. Occorre dunque scongiurare assolutamente questo scenario,