Torna l’ora solare, gli andrologi: “Insieme all’ansia da Covid, inibisce il desiderio sessuale”
Stanotte torna l’ora solare. Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre le lancette dell’orologio devono essere tirate indietro di 60 minuti, dalle 3 di notte alle 2, facendoci guadagnare un’ora di sonno. Avremo più luce la mattina, ma giornata più corte la sera. Ma se l’idea di dormire un’ora di più può far piacere, dobbiamo però fare i conti anche con gli effetti sulla salute sessuale. Il passaggio all’ora solare determina uno sfasamento tra ritmo sonno-veglia e ‘orologio’ biologico, con una de-sincronizzazione simile al jet lag, dei ritmi circadiani. E questo può favorire la disfunzione erettile. Il calo del desiderio viene addirittura peggiorato dall’ansia da Covid che stiamo vivendo e, in particolare, dal timore che il partner potrebbe contagiarci. Si sommano due circostanze.
Lo sottolineano gli esperti della Società italiana di Andrologia (Sia), commentando i dati di uno studio statunitense pubblicato sul Journal of Sexual Medicine e appena discusso su Nature.com: dati che mostrano come la disfunzione erettile sia più comune fra i lavoratori che fanno turni di notte. E che per questo hanno un’alterazione dei ritmi circadiani.
Ora solare, le ricadute sulla salute sessuale
“Anche l’attività dell’apparato riproduttivo maschile – spiega Tommaso Cai, segretario della Sia – segue una ciclicità nell’arco delle 24 ore. Ciclicità governata dalle oscillazioni nella produzione del principale ormone maschile, il testosterone. Che di norma viene sintetizzato in maggior quantità al mattino e prodotto in minor misura alla sera. Quando i ritmi sballano, il testosterone si riduce significativamente e l’attività sessuale ne fa le spese. Così l’arrivo dell’ora solare, sommandosi all’ansia legata alla pandemia moltiplica i disturbi del sonno e il desiderio langue”.
La spia di altre malattie
I dati mostrano anche – riferisce una nota Sia – che una terapia a base di testosterone può mitigare le difficoltà dei pazienti, ribadendo la centralità dell’ormone nel garantire una buona vita sessuale. Inoltre, lo studio conferma che la disfunzione erettile può essere la prima ‘spia’ di patologie sistemiche di varia natura: in questo caso i disturbi del sonno e le alterazioni circadiane. “Non dobbiamo dimenticare che l’erezione e il benessere sessuale in generale sono il risultato di un intero sistema che funziona seguendo una precisa sincronia fra i diversi organi”: è il giudizio di Alessandro Palmieri, presidente Sia e professore di Urologia all’Università Federico II di Napoli.
Ora solare e testosterone
“Se un ingranaggio si inceppa o non lavora bene – prosegue – il primo a risentirne è proprio il pene: ecco perché il deficit erettile può essere per esempio il primo segnale di malattie cardiovascolari. Insomma, lo sfasamento temporale ha molte controindicazioni. Il testosterone, nello specifico, è fondamentale per una buona erezione e per prevenire malattie cardiovascolari e osteoporosi: mantenere il ritmo della produzione ormonale è indispensabile. Per questo un buon ritmo sonno-veglia è utile anche per una soddisfacente vita sessuale. Un segnale che tutto è nella norma è la presenza delle erezioni notturne, sotto il diretto controllo dell’ormone perché non finalizzate a un rapporto sessuale ma necessarie come ‘palestra’ per l’organo”.
“Il solo testosterone però non basta a garantirle – sottolinea – per una buona erezione serve anche un corretto afflusso di sangue. Che può essere pregiudicato in caso di diabete, disturbi del sonno come le apnee ostruttive o malattie cardiovascolari come ipertensione e aterosclerosi. Per non fare “cilecca” a letto, quindi – è il suggerimento – è importante mantenersi in salute, valutare e risolvere eventuali altre patologie. Ma anche rispettare un adeguato ciclo sonno-veglia”.