Omofobia, l’invettiva di Luxuria. Borgonzoni la stende: “La sinistra sa solo censurare” (video)

9 Ott 2020 11:38 - di Natalia Delfino
omofobia luxuria

Scontro al calor bianco tra Vladimir Luxuria e Lucia Borgonzoni, durante la puntata di Dritto e Rovescio di ieri. Il confronto era sul tema dell’omofobia e su come disinnescarla, con Luxuria da un lato che rivendicava come soluzione la censura del linguaggio e l’affermazione del politicamente corretto e Borgonzoni dall’altro che ricordava che “il rispetto non è bruciale le parole, ma fare discorsi educativi”.

La provocazione di Spirlì accende ancora gli animi

Gli animi si sono infiammati in particolare quando il discorso, partito dalla legge Zan contro l’omofobia, detta anche “legge bavaglio”, è caduto sulla provocazione di qualche giorno fa di Nino Spirlì, vicepresidente leghista della Regione Calabria con delega, tra l’altro, alla Cultura. Spirlì, intellettuale dichiaratamente gay, aveva rivendicato il diritto a usare parole come “fr…o” e “neg..o”, nell’ambito di un ragionamento sulle ipocrisie e le storture del politicamente corretto, che finiscono per tradursi in una forma violenta di censura. Un ragionamento tutt’altro che rozzo che, però, ha fatto urlare allo scandalo la sinistra e, ieri, Vladimir Luxuria.

Lo scontro tra Luxuria e Borgonzoni sull’omofobia

“Possiamo continuare a usare queste parole?“, ha inveito Luxuria, mentre Borgonzoni ricordava che “il problema non sono le parole, non è la censura, la dittatura”. “No, sono anche le parole. Cosa insegna a scuola, a usare le parole che ha usato Spirlì?”, ha incalzato Luxuria, facendo riferimento all’insegnamento dell’Educazione civica, cui aveva accennato la leghista. “Spirlì ha detto in modo provocatorio – ha ribattuto Borgonzoni – che lui dicendo quella parola non offende. Offende molto di più molta gente che non lo dice e si comporta in modo diverso”. Per Luxuria, però, non è così. “Il rispetto passa attraverso le parole”. A quel punto la Borgonzoni ha rilanciato. “No, il rispetto non è bruciare le parole. Ma fare dei discorsi educativi. La sinistra – ha concluso la senatrice leghista – pensa che il problema sono solo le parole”.

Commenti

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  • Stefano 9 Ottobre 2020

    Ha ragione tutta la vita la bergonzoni…mandiamo a casa questi sinistroidi sono loro la dittatura…