Covid, Galli e l’appello unitario degli scienziati: «Basta dividerci! Ecco come procedere per evitare il disastro»

20 Ott 2020 18:17 - di Bianca Conte
Covid l'appello unitario di Galli agli scienziati foto Ansa

Covid, serve fare fronte comune. E nel tentativo di rimettere in asse ciò che viaggia da troppo tempo in ordine sparso, i virologi fin qui divisi per scuole di pensiero, provano a serrare i ranghi. O almeno, in piena seconda ondata Covid, Galli lancia un appello unitario degli scienziati: «Basta dividerci. Dobbiamo fare presto e individuare un metodo con cui procedere insieme per evitare il disastro. E così, di nuovo in emergenza sanitaria. Dopo mesi di allarmi e smentite. Di annunci ritrattati e di paure rilanciate, prima di essere nuovamente ridimensionate, oggi arriva l’appello unitario degli scienziati. O meglio: un gruppo di esperti, tra i quali spicca la presenza dell’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha esortato gli scienziati a spezzare la catena delle divisioni, in nome della ricerca di un approccio condiviso al dramma dell’emergenza epidemica in corso.

Covid, Galli e l’appello unitario degli scienziati: «Basta divisioni. Urge fare presto»

«Chiudere il meno possibile, ma chiudere tutto il necessario», ribadiscono gli esperti riuniti. Spiegando la necessità di procedere con interventi “sartoriali” che siano «mirati in base alle diverse realtà. Individuando luogo per luogo le aree precise in cui si vengono a creare le criticità maggiori». Questo, dunque, il senso di un appello che l’infettivologo Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente all‘Università Statale del capoluogo lombardo, lancia «insieme ad altri colleghi, per mettere le istituzioni e i cittadini di fronte a un dato di fatto: l’urgenza di fare presto». E lo dice a chiare lettere, con fermezza e senza voler allarmare più del dovuto. O più di quanto già non si sia in allarme. «È assolutamente necessario – spiega Galli – mettere in campo provvedimenti che riescano a essere abbastanza incisivi da limitare l’ulteriore diffusione dell’infezione da coronavirus Sars-CoV-2. E invertire la rotta».

Covid, Galli: «Basta divisioni. Urge fare presto»

Ma siamo ancora in tempo? «Lo spero – risponde Galli –. Saremo credo ancora in tempo per evitare di doverci porre il problema di chiusure più vaste e dolorose». Però per riuscirci, aggiunge anche l’esperto all’Adnkronos, «è necessario ragionare zona per zona». E siccome «non c’è decreto che possa tenere conto in maniera analitica di tutte le diverse specificità locali – perché se tenti di farlo, magari finisci per creare disastri chiudendo quello che può essere tenuto aperto e viceversa –, l’idea dei promotori dell’appello è appunto che, per evitare disastri sociali ed economici fatti in nome della priorità salute, servono soluzioni flessibili in grado di fare il meglio possibile ovunque». Ma, tiene a precisare Galli, «non stiamo parlando di lockdown di intere aree». «I lockdown sono proprio quello che vogliamo arrivare a evitare. Ed è per questo che il ragionamento da fare è geografico: capire, area per area, dove si vengono a creare i fattori più a rischio di alimentare i contagi da Covid-19».

«Il ragionamento da fare è geografico: capire, area per area, cosa fare»

«Stiamo ragionando all’appello come Simit Lombardia, la sezione regionale della Società italiana di malattie infettive e tropicali di cui Galli è past president. «Ma ho già interessato della cosa anche il presidente della Simit nazionale, mio successore, perché potrebbe essere giusta e utile un’articolazione realtà per realtà», ribadisce l’esperto. L’egida di una società scientifica è ancora più importante ora, riflette lo specialista, perché «serve una presa di posizione chiara e condivisa. Un messaggio unitario che superi le singole posizioni per quanto possibile».

Covid l’appello di Galli: «Stop a polemiche. Chiudere il meno possibile, ma chiudere tutto il necessario»

Se è vero che in questi lunghi mesi di pandemia la comunità scientifica è apparsa al grande pubblico spesso divisa. Spaccata fra “ottimisti strumentalizzabili dal negazionismo” e “pessimisti al limite del catastrofismo”, per Galli confusione e divisioni devono finire. «Questo non è il momento delle polemiche e delle recriminazioni di nessun genere – ammonisce l’infettivologo –. Questo è il momento di fare. E di fare rapidamente, tutto quello che si può per contenere l’epidemia».

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