La violenza non si ferma, a Torino minorenne pestato dal branco. La morte di Willy non ha insegnato nulla

12 Set 2020 12:57 - di Redazione

Ancora un pestaggio per futili motivi. Stavolta in provincia di Torino. Sette minori tra i 14 e i 17 anni e un maggiorenne, tutti residenti nel torinese, sono stati denunciati dai carabinieri.

Il pestaggio ai danni di un 17enne

L’accusa è di lesioni aggravate in concorso. Secondo gli accertamenti, alcuni giorni fa, a Settimo Torinese, alla fermata degli autobus di linea, un gruppetto di ragazzi scesi da un mezzo pubblico ha accerchiato un 17enne che viaggiava con loro e lo hanno preso a calci e a pugni fino fratturargli il setto nasale.

La vittima aveva chiesto a un coetaneo di essere più gentile con la fidanzata

Un’esplosione di violenza nata perché la vittima aveva invitato uno del branco ad essere più gentile con la fidanzata. Un “rimprovero” che il gruppo non ha gradito decidendo così di dare una lezione al malcapitato diciassettenne.

Rischiano sempre di più i ragazzi per bene

L’episodio dimostra che ciò che è accaduto a Willy Monteiro a Colleferro purtroppo con tragiche conseguenze è ormai norma di comportamento tra i giovani. E che il confine tra bullismo e criminalità è sempre più labile. In questo contesto a rischiare di più sono i ragazzi per bene come Willy o come questo ragazzino che ha solo invitato un suo coetaneo ad essere più cortese.

No alle scorciatoie ideologiche

La riflessione sul fenomeno dev’essere dunque collettiva e onesta, senza scorciatoie ideologiche che chiamano in causa la politica come è avvenuto nel caso del brutale omicidio di Colleferro usato a scopi propagandistici dalla sinistra.

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