Vietato scherzare su Maometto: scontri in India per un post su Fb che ha irritato gli islamici
Su Maometto non si scherza e non si ironizza, soprattutto in un Paese, come l’India, in cui il conflitto con gli islamici e l'”islamofobia” sta diventando un fenomeno sempre più preoccupante.
India e Islam, un rapporto ormai difficile
Violenti scontri si sono registrati a Bangalore, nell’India meridionale, dove circa 600 membri della
comunità musulmana sono scesi in piazza per contestare un post diffuso su Facebook e considerato offensivo nei confronti del Profeta Maometto. Negli scontri avrebbero peso la vita almeno 3 civili, mentre 60 poliziotti sarebbero rimasti feriti. Inoltre la autorità hanno arrestato 110 persone per aver appiccato incendi, per attacchi a pubblico ufficiale e lancio di pietre.
Su Twitter, il commissario della polizia di Bangalore Kamal Pant ha rivolto un appello a ”collaborare con la polizia per il mantenimento della pace”. Gli agenti hanno aperto il fuoco e fatto uso di gas lacrimogeni per disperdere la folla.
Maometto e il premier Modi
Nei giorni scorsi si era svolta una cerimonia che aveva visto il premier Narendra Modi posare la prima pietra (un mattone di 40 kg di argento) in quello che sarà il Sacta sanctorum del tempio dedicato a Rama ad Ayodhya (Uttar Pradesh), che verrà costruito sulle rovine della moschea di Babri (Babri Majidh), distrutta da membri del Sangh Parivar (nazionalisti indù, legati al partito di Modi, il Bharatiya Janata Party) nel 1992.
Nel tantativo di rasserenare gli animi con la comunità musulmana, sono stati ceduti cinque acri di terra nel villaggio di Dhannipur per costruire una nuova moschea.
Il luogo sacro di Ayodhya è fonte di scontri e violenze da secoli. Scontri e violenze che rischiano di divampare nuovamente in India.