Un altro consigliere di sinistra confessa: «Ho preso il bonus, non sarei arrivato a fine mese»

10 Ago 2020 18:30 - di Gabriele Alberti
bonus

«Anche io non vivo di sola politica, pago l’affitto ogni mese e per marzo e aprile sono rimasto senza lavoro. E ho chiesto come te i 600 euro visto che con i gettoni di presenza non sarei arrivato a fine mese». Anche un altro consigliere di sinistra, Jacopo Zannini, confessa. Con un commento su Facebook il consigliere di Trento ha voluto ringraziare Anita Pirovano che in mattinata ha reso pubblico di aver richiesto il bonus Covid. «Grazie Anita Pirovano anche io sono in consiglio comunale a Trento e anche io non vivo di sola politica», scrive Zannini.

Altre “confessioni” di amministratori locali

Zannini, di professione formatore, è consigliere comunale di «L’altra Trento a sinistra» e si è ricandidato  con la lista Europa Verde Trento. La “confessione” di Anita Piovano ha fatto scuola, per così dire. Fioccano le autodenunce. Ad ammettere pubblicamente di avere richiesto il bonus di 600 euro del governo Conte  sono stati anche altri amministratori locali. Da Trento a Ancona, passando per Lamezia Terme, ammettono le loro  colpe. Come rivelato da Repubblica, a dichiarare di aver  incassato il  bonus partita Iva durante l’emergenza coronavirus è anche Francesco Rubini, consigliere comunale di Ancona del gruppo “Altra idea per la città”. Anche lui di sinistra, com scrive nelle informazioni sul suo profilo Fb.

Francesco Rubini, consigliere di Ancona

“Ho 29 anni, sono un giovane avvocato precario con una partita Iva aperta nel 2019. Come consigliere percepisco gettoni di presenza (niente stipendio, indennità, rimborsi, benefit) per una media di 600/700 euro al mese. Con cui per gestire commissioni, sedute del consiglio, rapporto con i cittadini, incontri sul territorio e tutto ciò che concerne il ruolo”, scrive Rubini sul suo profilo Facebook. Prosegue così la sua autodenuncia: “Ho chiesto e ottenuto il bonus di 600 euro per i liberi professionisti perché  malgrado una laurea magistrale, un titolo da avvocato, una nobile professione e un ruolo istituzionale in un capoluogo, sono ancora costretto a barcamenarmi per avere un reddito mensile decente”.

Rosario Piccioni: “Avevo il mutuo, la rata dell’auto e le bollette”

Anche un consigliere comunale di Lamezia Terme, in Calabria ammettere di aver beneficiato del bonus: è Rosario Piccioni, che come gli altri amministratori locali, si autodenuncia con un posto su Facebook e affida ai social le sue motivazioni. “Nei mesi di lockdown il mutuo per la casa, l’affitto per lo studio legale, la rata dell’auto, le bollette per i consumi, non hanno avuto nessuna sospensione”, scrive Piccioni del Movimento lamezia Bebe Comune. . “Non mi vergogno di aver chiesto il bonus – ammette – perchè faccio l’avvocato e non il politico. A marzo e aprile non abbiamo svolto cause e non abbiamo potuto ricevere i clienti. Basta con l’ipocrisia e le generalizzazioni”.

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