Cinque deputati furbetti hanno preso il bonus da 600 euro. Errata la norma che lo consente

9 Ago 2020 16:45 - di Redazione

Cinque parlamentari  abbiano usufruito del bonus Inps da 600 euro per le partite Iva. “Questi deputati  – ha scritto il presidente della camera Roberto Fico – chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di  dignità e di opportunità. Perché, in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici. È  necessario ricordarlo sempre”.

“Oggi La Repubblica parla di 5 parlamentari, di 5 poveri furbetti che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di avanzare richiesta allo Stato per avere il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva in difficoltà – scrive Luigi Di Maio su Facebook -Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente”.

“Questa pandemia – rimarca il titolare della Farnesina – ha fatto danni economici senza precedenti. Ci sono state persone che hanno perso il lavoro, aziende che hanno visto il proprio fatturato scendere in maniera drastica, attività che hanno chiuso senza più riaprire. E questi 5 personaggi invece di rispondere al popolo che li ha eletti hanno ben pensato di approfittarne”. “I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore. Non importa di quale forza politica siano espressione. Mi auguro che anche le altre forze politiche la vedano come noi”, conclude Di Maio.

“Vergogna! – tuona Gianluigi Paragone, ex esponente M5S – cinque deputati hanno ottenuto il bonus Covid riservato alle partite Iva! Vogliamo i nomi, altro che privacy! Devono essere sputtanati! Si devono vergognare!”.

“Che un parlamentare chieda i 600 euro destinati alle Partite Iva in difficoltà è una vergogna. Che un decreto del governo lo permetta è una vergogna. Che l’Inps (che non ha ancora pagato la cassa integrazione a migliaia di lavoratori) abbia dato quei soldi è una vergogna. In qualunque Paese al mondo, tutti costoro si dimetterebbero”, incalza il leader della Lega Matteo Salvini.

La vicenda, commenta il senatore di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari, è la riprova di 2 cose: “Ci sono dei pidocchiosi nel Palazzo. Siamo governati da degli incompetenti che scrivono norme che consentono questi sprechi. Un governo di inetti continua a distribuire bonus a pioggia senza alcun buonsenso. Il bonus partire IVA non prevede limite di fatturato e neppure limite di reddito da altre fonti. E quindi sì, secondo la legge scritta dal Pd e dal M5S hanno diritto al bonus 600 euro pure i plurimilionari e i parlamentari. Questo lo scandalo vero”.

“Che squallore! – commenta Giorgia Meloni – Gli italiani sono in ginocchio e qualcuno nel Palazzo si preoccupa solo di arraffare sempre di più. Ma questo scandalo mette in evidenza anche una vergogna che Fratelli d’Italia ha più volte denunciato: il Governo, incredibilmente, non ha previsto alcun tetto di fatturato e di reddito per il bonus P.IVA, col risultato che ne ha diritto pure chi fattura milioni o ha altre importanti fonti di reddito, come i parlamentari. Una brutta storia di deputati avidi e governo incompetente sulla quale pretendiamo massima chiarezza. Intanto, visto che l’Inps non fa i nomi per questione di privacy, invito ogni parlamentare a dichiarare “#BonusInpsIoNO!”. In modo che i nomi emergano lo stesso, per esclusione”.

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