Incubo baby gang a Grosseto: ragazzina violentata e filmata dal branco

2 Lug 2020 15:32 - di Penelope Corrado

Grosseto è sotto choc dopo la notizia dello stupro di una quindicenne. Iniziano, infatti, a delinearsi i contorni della violenza sessuale che avrebbe subito, nei giorni scorsi, la ragazzina ad opera di tre suoi coetanei nel bagno di casa sua, e non di uno stabilimento balneare come era emerso ieri, quando la stampa locale aveva riportato la notizia. Sulla vicenda sono in corso indagini della squadra mobile della questura di Grosseto.

Il branco di Grosseto: tutti minorenni

Tutto sarebbe accaduto durante una festicciola organizzata dalla vittima, 15enne. I tre ragazzi, che alla festa si sarebbero ‘imbucati’, hanno prima molestato la giovane padrona di casa e poi, due di loro l’avrebbero sorpresa in bagno dove avrebbero abusato di lei anche con degli oggetti. Il terzo ragazzo sarebbe rimasto fuori dalla porta per fare il palo. Uno degli inviati alla festa sarebbe intervenuto per fermare quella violenza. Un’amica della ragazza l’avrebbe poi convinta a raccontare quello che era successo ai genitori.

Il referto medico e il video incastrano i responsabili

Portata all’ospedale Misericordia di Grosseto, i medici, secondo quanto si apprende, le avrebbero riscontrato lesioni compatibili con una violenza sessuale. Gli stessi sanitari avrebbero poi allertato la polizia. Da qui la segnalazione della vicenda alla procura dei minori di Firenze che ha raccolto così la denuncia del padre della ragazzina. Durante gli abusi, i tre ragazzi, che rischiano un’incriminazione per violenza sessuale aggravata, avrebbero anche girato un video che poi si sarebbero scambiati.

Le gang composte anche da stranieri

L’incubo baby gang aveva già tenuto banco in questi giorni a Grosseto e in provincia. Secondo il quotidiano La Nazione sono composti anche da cittadini stranieri e terrorizzano gli adolescenti della zona con veri e propri agguati. In alcuni casi, alle vittime vengono inflitte ferite volontarie, per derubarle o semplicemente per terrorizzarle. La fine del lockdown, per certi versi, ha scatenato la furia e la violenza dei minorenni, spesso con situazioni familiari disastrose.

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