Strage di Bologna, sul nuovo numero di Nova Historica dossier sulle indagini fatte male e a senso unico

7 Giu 2020 12:53 - di Redazione

Il nuovo numero di Nova Historica è dedicato quasi integralmente al 40mo anniversario della strage di Bologna ed ai risvolti processuali che hanno caratterizzato tutta la vicenda. Obiettivo: sottolineare le clamorose carenze delle indagini che sono state condotte a senso unico, seguendo copioni imbastiti solo per sostenere che la strage è stata opera di quella parte dell’estrema destra che aveva scelto la lotta armata. Al dossier sono dedicate 135 pagine sulle 200 che completano il fascicolo.

Dopo una appassionata introduzione firmata dal direttore dell’agenzia Adn Kronos, Gian Marco Chiocci, l’avvocato Valerio Cutonilli racconta con dovizia di dettagli proprio tutti i vuoti investigativi e le incongruenze processuali che da 40 anni continuano a caratterizzare questa tragica vicenda; così come fa anche l’avvocato Alessandro Pellegrini, difensore di due dei quattro imputati del processo, Ciavardini e Cavallini.

Uno degli imputati, Giusva Fioravanti, parla con Roberto Rosseti della sua vita passata aspettando giustizia, almeno per la strage di Bologna alla quale, ribadisce con forza, è totalmente estraneo, proprio come sua moglie, Francesca Mambro, egualmente imputata. Il prof. Salvatore Sechi, docente universitario di Storia contemporanea, in un’ampia intervista rilasciata sempre a Rosseti, colloca la tormentata, e tuttora oscura, vicenda della strage, che causò 87 morti e duecento feriti, nel contesto politico italiano ed internazionale.

Nel voluminoso dossier sulla strage e sulle successive indagini ampio spazio e molta documentazione originale vengono riservati ai tanti tasselli di questo mosaico particolarmente composito: il Lodo-Moro, sottoscritto dall’Italia con i palestinesi e la cui non osservanza da parte italiana potrebbe essere all’origine della ritorsione palestinese attuata con la bomba di Bologna, Lodo confermato dall’ex-presidente Cossiga, dal giudice Priore e dall’attuale capo della Polizia Gabrielli; il ruolo del capo del Centro Sismi a Beirut, col. Giovannone, quale garante dello stesso patto italo-palestinese; e, con Giovannone, il ruolo della giornalista Rita Porena; nonché i terroristi delle Brigate rosse e quelli coordinati da Carlos lo sciacallo, tutti presenti il giorno stesso dell’attentato proprio sulla scena della strage e mai adeguatamente indagati; e poi Massimo Sparti, apparso in vari ospedali per presunte malattie gravissime di cui in realtà non soffriva affatto e sempre protetto da mani misteriose che ne coprivano tutti gli atti criminosi; e Francesco Marra, brigatista dichiarato e spia ugualmente provata dei Servizi segreti.

Infine e soprattutto l’inquietante mistero dei resti di una delle vittime della strage, la 23enne Maria Fresu, mai rinvenuti, mentre alla stessa Fresu vennero frettolosamente attribuiti i resti di un’altra persona, non identificata (il terrorista “saltato” con la bomba che trasportava?). Insomma un groviglio apparentemente inestricabile di domande alle quali gli inquirenti non hanno saputo, voluto o potuto dare una risposta, mentre invece quella data finora (“la pista è nera”) non ha soddisfatto nessuno, soprattutto la Verità, quella con la vi maiuscola.

Un numero speciale di Nova Historica che contiene anche altro, il racconto, firmato da Mario Bozzi Sentieri, della creazione 70 anni fa, da parte di Leo Longanesi, del Borghese con le firme più prestigiose della cultura italiana dell’epoca, ed un ritratto di Mario Tedeschi, successore di Longanesi alla guida della rivista, fatto dal figlio Claudio, che del nuovo Borghese è l’attuale direttore. Da questo numero fanno parte di Nova Historica due nuove rubriche: “Scaffale”, curata da Mario Bernardi Guardi, che raccoglie le recensioni dei volumi usciti nell’ultimo periodo su un tema particolare (questa volta è D’Annunzio); e “Date/Uomini/Idee/Eventi” che racconta anniversari di particolare rilevanza (questa volta, fra l’altro, Adriano Tilgher parla dei 60 anni di Avanguardia nazionale, Roland Helie di Pètain presidente della Francia, Karim A. Halabi della morte di Nasser nel 1970, Antonio Pannullo della scomparsa nel 2010 di Andrea Mitolo, Eva Boggero dell’assassinio di Ugo Venturini nel 1970, Carlos Carmona Flores del capo dei carapintadas argentini, il druso e peronista Alí Sineldín).

Chiudono il fascicolo di circa 200 pagine le rubriche “Letti per voi” e “Antologia” e la terza puntata dell’inserto a colori, curato da Michele Rallo, dedicato ai simboli dei Fascismi sconosciuti. Nova Historica è diretta da Massimo Magliaro (vicedirettore è Roberto Rosseti) ed è pubblicata dalla casa editrice Pagine di Roma.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *