Scuola, i governatori alla Azzolina: «Non c’è più tempo, ti diciamo noi cosa fare». Niente mascherine

18 Giu 2020 10:19 - di Massimo Baiocchi
scuola

Lucia Azzolina continua ad attendere, le decisioni sulla scuola tardano ad arrivare. E i governatori prendono in mano la situazione, stile “ti diciamo noi cosa fare”. Arrivano sulla scrivania della ministra i “consigli”. Che, per una questione di stile, vengono chiamati “contributi per la messa a punto da parte del dicastero delle attese linee-guida”. Quelle, in sostanza, che servono per la riapertura della scuola a settembre.

Scuola, no alla mascherina

Parametri di distanziamento interpersonale tra alunni. No alla mascherina durante le lezioni, sì a indossarla durante gli spostamenti. Divieto di assembramenti e, dunque, ricreazione al banco. Sono solo alcune delle proposte della Conferenza delle Regioni «I nostri sono parametri sul distanziamento e sul divieto di assembramento», spiega all’Adnkronos Cristina Grieco. È la coordinatrice all’Istruzione della Conferenza delle Regioni.

Ricreazione in classe

Nella proposta approvata dalla Conferenza si prevede la «mascherina solo per gli spostamenti» a scuola, la «ricreazione in classe e parametri per il distanziamento interpersonale». Poi i dirigenti scolastici avranno autonomia di organizzazione. «Ma è importante avere le linee guida del ministero per vedere dove il numero di ragazzi o bimbi è troppo elevato rispetto alla capienza delle classi». Ogni scuola dovrà dunque organizzarsi. «La certezza è che c’è urgenza di poter cominciare ad organizzarsi con dati alla mano».

Le linee guida spedite al ministero

«Abbiamo mandato le nostre proposte e siamo in attesa del testo delle linee guida del ministero», afferma sempre all’Adnkronos Cristina Grieco. «Credo che nei prossimi giorni ci daranno un testo da condividere e sul quale trovare una convergenza. Così da poterlo mettere a disposizione delle scuole e degli enti locali».

Scuola, c’è grande urgenza di avere le indicazioni

«Inizia ad esserci una grande urgenza di avere indicazioni più specifiche», sottolinea. «Abbiamo quelle del Cts, ma devono essere tradotte in parametri più oggettivi anche per aiutare i dirigenti scolastici e le amministrazioni locali a capire le necessità di intervento. Già Bonaccini (presidente della Conferenza delle Regioni, ndr.) aveva sottolineato l’urgenza di avere delle linee guida, nel minor tempo possibile. Noi, nell’ottica di una leale collaborazione, abbiamo dato una mano proponendo un documento come abbiamo fatto per le altre attività produttive e le riaperture».

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