Milano, il trans che ha ucciso il vicino era stato protagonista di un film d’autore

30 Giu 2020 15:05 - di Penelope Corrado

Questa notte, intorno alle 2.45, la polizia è intervenuta a Milano in via Trilussa, zona Quarto Oggiaro, per una lite tra vicini in un condominio sfociata in omicidio. Tommaso Riva, classe 1974, è stato bloccato dagli agenti nel cortile del palazzo e poi portato in questura dove è stato arrestato per omicidio volontario. L’uomo, secondo le prime ricostruzioni, è salito al piano di sopra del condominio dove abitava una coppia di anziani. Al culmine della discussione con loro, ha colpito con un coltello da cucina l’uomo, del ’52. La vittima è stata soccorsa e trasportata in gravi condizioni e in arresto cardiaco all’ospedale Niguarda, dove è poi deceduta alle 3.40.

Il delitto di Milano, una storia di degrado

L’assassino è un uomo di 46 anni, Tommaso Libero Riva. La vittima è Giuseppe Alfredo Villa, 68 anni. Stando a quanto riportato da Il Giorno, la vittima, come altri condòmini dello stabile di cinque piani in zona Quarto Oggiaro, aveva più volte avuto contrasti con l’assassino, che spesso danneggiava il portone d’ingresso prendendolo a calci e faceva baccano fino a notte fonda. In passato, alcuni residenti del palazzo avevano presentato esposti per denunciare la situazione di degrado nell’appartamento al secondo piano, abitato da Riva. Da quanto emerso finora, l’omicida non ha mai pagato le spese condominiali, accumulando debiti per svariate decine di migliaia di euro,  e da qualche tempo viveva senza luce e gas, perché le utenze erano state staccate per morosità.

L’assassino è stato anche protagonista di un documentario (La casa dell’amore di Luca Ferri). Un film che documentava la sua vita di prostituzione, vestito da donna con il nome di Bianca Miele.

Tommaso Libero Riva, il trans omicida

Bianca, il transessuale omicida

“Tra citazioni evangeliche – si legge nella presentazione del film – canti della mala e un cliente che lo ‘usa’ come tavola su cui apparecchiare il pranzo, Bianca ci dice di sé, della propria condizione umana, di una solitudine affollata da persone a cui dare l’illusione di un esistere difficile da trasformare in consapevolezza duratura. Basta un preavviso di mezzora e lei sarà pronta ‘per’ loro. Aspettando il ritorno di un amore che sia soprattutto per sé”. Stanotte l’epilogo tragico e inatteso. Degno anche questo di un film.

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