Derek Chauvin denunciato nella sua carriera da 18 persone. Anche da chi sparò proiettili Nerf da un’auto (video)

1 Giu 2020 18:04 - di Redazione

Derek Chauvin, l’ex-agente di polizia di Minneapolis ripreso mentre blocca a terra George Floyd – morto a seguito del fermo – era stato denunciato 18 volte.

A rivelare la circostanza è stato il Dipartimento di polizia.

Tra quelli che  hanno denunciato Derek Chauvin  – si legge sulla Cnn – figura anche Kristofer Berg. Che nel 2013, allora 17enne, si era rivolto alla Giustizia per denunciare il fatto che Chauvin gli aveva puntato un’arma.

Motivo? Un giorno, mentre stava tornando da scuola, Berg stava giocando con un’arma giocattolo Nerf.

Bergh era in auto con alcuni amici, quando uno di loro aveva sparato un proiettile Nerf dal finestrino.

Si tratta di dardi di gomma. Che, comunque, possono ferire agli occhi le persone.

Al momento di accostare davanti a casa sua, il ragazzo si era trovato davanti Derek Chauvin. Che gli puntava l’arma addosso.

“Mi dicevano di risalire in auto con le mani in alto. Io ho obbedito ai loro ordini. Ho lasciato cadere le borse che avevo. Ho alzato le mani. Sono risalito in auto, cercando di non compiere movimenti bruschi”,

“Poi si sono avvicinati all’auto sempre con le armi spianate – ricorda Berg. – E ci hanno chiesto chi di noi avesse sparato il Nerf“.

”A quel punto hanno ammesso di sapere che si trattava solo di un proiettile Nerf. E non di qualcosa di più serio. Ma comunque avevano fatto la scelta di puntarci le armi addosso”.

La polizia aveva successivamente detto alla madre del ragazzo che lui e i suoi amici stavano cercando di eludere gli agenti.

Ma il giovane ha sempre contestato questa versione. E ha sostenuto che non vi era alcun segnale del fatto che la polizia li stesse seguendo. Come, ad esempio, la sirena dell’auto attivata.

“Io credo che se non fossimo stati bianchi – si spinge a dire, ora Berg punta di il dito contro contro Derek Chauvin – questo fatto sarebbe entrato nella ricostruzione”.

”Sono uscito dall’auto dopo aver cercato – secondo loro – di eluderli – dice Berg – E questo mio gesto poteva essere descritto come una minaccia. E l’intera storia poteva essere confezionata in modo diverso. E tante persone avrebbero potuto dire che era giustificato”. Bergh si è detto devastato nell’apprendere la notizia del coinvolgimento di Derek Chauvin nella morte di Floyd.

“L’unica cosa che sono riuscito a fare è stato chiedermi cosa sarebbe accaduto di diverso se io e i miei amici non fossimo stati tutti bianchi, come Chauvin e il suo partner avrebbero potuto provocare una escalation ulteriore della situazione, fino a farla diventare potenzialmente letale”.

Commenti

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  • Antonio Frustaci 2 Giugno 2020

    È giunto il tempo di finirla con il grande potere e la brutalità e discriminazione della polizia americana, poi succede che all’uso della forza corrisponda una risposta adeguata dei cittadini stufi di abusi di potere e ingiustizie, anche in Italia le forze dell’ordine compiono azioni contro i neri e restano impuniti.