Buste paga più pesanti dal 1° luglio ma col bluff nascosto: ecco chi ci guadagna davvero
Taglio del cuneo fiscale in arrivo, ma con bluff incorporato. Archiviato dal 1° luglio il cosiddetto ‘bonus Renzi’ – la misura di 80 euro per i lavoratori dipendenti voluta dall’allora presidente del Consiglio – ecco che al suo posto arriva la nuova misura per il ‘trattamento integrativo dei redditi’. Ai 10 miliardi di risorse previste messe in campo per il vecchio bonus, se ne aggiungono altri 3 miliardi per quest’anno, che diventeranno circa 6 miliardi il prossimo anno, grazie al decreto legge cura Italia. Ma quale sarà il risultato del taglio in busta paga, e a chi spetta lo sconto? A pochi e non a tutti. E al massimo 20 euro, la differenza tra il bonus Renzi e l’aumentino concesso dal governo…
Lo sconto per i redditi bassi
Il nuovo sistema ‘misto’ prevede per i redditi fino a 28.000 euro, già interessati dal taglio delle tasse pari a 80 euro, un incremento fino a 100 euro mensili. Mentre per i redditi da 28.000 a 39.999 euro è previsto un intervento progressivo (all’aumentare del reddito diminuisce il taglio delle tasse). La misura non interessa, invece, i lavoratori dipendenti incapienti, cioè coloro che hanno un reddito inferiore a 8.145 euro, soglia al di sotto della quale non si applica l’Irpef.
Busta paga, le promesse di Gualtieri
Per ottenere lo sconto in busta paga non sarà necessario effettuare una richiesta, lo sconto sarà effettuato direttamente dal datore di lavoro, che svolge il ruolo di sostituto d’imposta. “Abbiamo ridotto le tasse a 16 milioni di lavoratori e dal primo luglio gli stipendi aumenteranno per 16 milioni di persone, per 4,5 milioni aumenteranno di 100-80 euro netti al mese, per 11 milioni i vecchi 80 euro arriveranno a 100 euro, un aumento significativo”, ha quindi spiegato ieri il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.