Un’infermiera disperata scrive a Mattarella: «Mi hanno tolto i figli perché potrei contagiarli»

15 Apr 2020 17:28 - di Renato Fratello
infermiera

Un’infermiera non potrà abbracciare i due figli di dieci anni, almeno fino alla fine dell’emergenza coronavirus. Potrà solo vederli sullo schermo di un pc o di un cellulare. Il giudice è stato chiaro. I due bambini resteranno col padre in tutto questo periodo. E lei disperata ha scritto a Mattarella chiedendo giustizia.

L’infermiera non lavora in un reparto Covid

Eppure la donna non lavora in un reparto Covid ma in un ospedale di Anzio, in provincia di Roma, presidio che fa capo alla Asl Roma 6. Ma il tribunale di Velletri, come si legge sul Giornale, ha deciso di sospendere temporaneamente l’affidamento congiunto dei bambini, una coppia di gemelli nati nel 2010,. E ha disposto che trascorressero il periodo di distanziamento sociale nell’abitazione del papà da cui la donna si è separata nel 2017. Prima di allora i bambini vivevano con la mamma e il papà poteva vesderli nei fine settimana.

Le richieste del padre

Ma quando è scoppiata l’emergenza coronavirus l’uomo preoccupato per la situazione ha iniziato a scrivere all’ex moglie messaggi su whatsapp ed mail, chiedendole che i bambini restassero con lui fino al superamento della fase più acuta della emergenza.

Con l’occasione delle vacanze di Pasqua è arrivata la rottura definitiva. Il 2 aprile i bimbi si sono recati qualche giorno a casa del papà, sempre ad Anzio, con l’accordo di tornare dalla mamma il 13 aprile, per Pasquetta. Ma il giudice di Velletri ha disposto l’affidamento temporaneo all’uomo. Una decisione che ha gettato la donna nello sconforto più totale.

La lettera a Mattarella

L’infermiera ha così scritto una lunga lettera che ha inviato anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.«Sono orgogliosa di essere un’infermiera, ma non sono convinta di dover rinunciare al mio ruolo di mamma. Trovo tutto questo un atto di discriminazione nei confronti della figura infermieristica, una violazione grave del mio ruolo di madre, un danno notevole per la crescita dei miei figli. Non sono nemmeno operativa in un reparto Covid. I miei piccoli non sono in pericolo. Chiedo giustizia».

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