Studente italiano scopre frammenti di antichi templi greci nel British Museum

2 Apr 2020 14:29 - di Redazione

Uno studente foggiano 31enne ha scoperto che i magazzini del British Museum di Londra custodiscono frammenti di manufatti attribuibili a celebri templi dell’antica Grecia. Come quello di Apollo a Daphni. Situato lungo la Via sacra che collegava Atene al santuario di Eleusi.

I frammenti arrivarono nella capitale inglese insieme ai leggendari marmi del Partenone. Che furono acquistati da Lord Thomas Bruce, conte di Elgin, agli inizi del 1800.

La clamorosa scoperta, come detto, è opera di un giovane studente di Manfredonia, dottorando della Scuola Normale di Pisa, Giuseppe Rignanese.

Studente di Archeologia alla Normale di Pisa

Lo studente foggiano, perfezionando in archeologia e storia dell’arte greca e romana, ha riportato alla luce architetture di templi greci. E sta predisponendo un’edizione aggiornata del catalogo dei manufatti antichi. Che sono presso la prestigiosa istituzione britannica.

La ricerca dello studente era concentrata, in un primo momento, sui materiali provenienti da Atene e dall’Attica conservati nei magazzini del museo londinese.

E ha portato all’individuazione di partiture architettoniche, alcune delle quali furono acquisite dall’architetto Henry William Inwood e da Lord Elgin. Tutti frammenti riferibili, grazie all’analisi condotta da Rignanese, ad alcuni celebri templi attici non più attestati in loco. E trascurati nella letteratura scientifica.

Il dottorando ha compiuto anche altre scoperte

Non è questa l’unica scoperta nei magazzini del British Museum da parte dello studente di Manfredonia, al quale è stato affidato il catalogo dei materiali architettonici dell’antica Grecia.

“È per me un onore – dice con un certo orgoglio Rignanese – potermi cimentare con lo studio di tali manufatti, la cui unica e parziale edizione risale ai cataloghi di A.H. Smith di fine ‘800”.

”Grazie anche allo studio dell’archivio – spiega lo studente foggiano – sarà possibile fornire un catalogo aggiornato di tali reperti” e  “ridiscuterne le cronologie, le attribuzioni ai rispettivi monumenti e le provenienze”.

Nuova luce sulla storia dell’edilizia ateniese

”Gli esemplari da me individuati – chiarisce il dottorando pugliese – permetteranno di far luce su alcuni aspetti della storia dell’edilizia ateniese con conseguenti implicazioni sulle conoscenze topografiche della Polis”.

Il lavoro, iniziato dallo studente a febbraio scorso è stato coordinato in tutte le sue fasi da Peter Higgs, senior curator del Greek and Roman Department del British Museum. Ed è stato interrotto a causa dello scoppio del Covid-19. Riprenderà non appena terminerà l’emergenza sanitaria.

Higgs riconosce a Rignanese “grandi competenze nella storia dell’architettura antica”. Così come “agli allievi di Gianfranco Adornato, professore del Corso di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana della Scuola Normale”.

Secondo Higgs, lo studente di Manfredonia ha grandi abilità. Che vanno “oltre la ricerca” e “di pari passo con le sue capacità di disegno e interpretazione dei materiali”. A questo si aggiungono “le sue competenze nella ricostruzione digitale dei frammenti”.

“Sosterremo e assisteremo Giuseppe Rignanese in questo progetto in ogni modo possibile”, promette il senior curator del Greek and Roman Department del British Museum.

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