Coronavirus, ora finisce sotto accusa l’Oms: «Ha fatto disinformazione, ora va riformato»

6 Apr 2020 13:22 - di Redazione

La caotica gestione dell’emergenza Coronavirus finisce per mettere sotto accusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Accusata di disinformazione. E di essersi inchinata ai diktat di Pechino.

È un durissimo editoriale del Wall Street Journal, il quotidiano finanziario più autorevole a puntare il dito contro l’Oms.

“La pandemia di Coronavirus – scrive il Wsj – offrirà molte lezioni su cosa fare meglio per salvare più vite e fare meno danni economici la prossima volta”.

”Ma una cosa è già certa. – avverte l’editoriale – per far sì che le future pandemie siano meno letali bisogna riformare l’Organizzazione mondiale della Sanità”.

Il ‘Wall Street Journal‘ ricorda, in proposito, come la settimana scorsa il senatore della Florida Rick Scott abbia chiesto un’indagine del Congresso.

La questione riguardava il “ruolo dell’Agenzia delle Nazioni Unite nell’aiutare la Cina a coprire le informazioni riguardanti la minaccia del Coronavirus“.

E le conclusioni sono devastanti per l’Oms.  Scott chiede di sospendere i finanziamenti all’Oms.

Il Wall Street Journal non ci va più leggero. “Il marciume all’Oms – prosegue duro l’editoriale – in realtà va oltre la ‘combutta’ con Pechino. Ma questa vicenda è un buon punto di partenza”.

“L’epidemia di Coronavirus – ricostruisce l’editoriale del Wsj – è iniziata in Cina, a Wuhan, probabilmente in autunno, forse a novembre. E ha poi accelerato nel mese di dicembre”.

”Secondo la piattaforma digitale economica cinese Caixin Global – ricorda il Wsj – i laboratori cinesi avevano sequenziato il genoma del Coronavirus entro la fine di dicembre. Ma i funzionari cinesi hanno ordinato di distruggere i campioni. E non pubblicare le loro ricerche”.

”Il 30 dicembre il dottor Li Wenliang ha lanciato un allarme ai collegi cinesi. E alcuni giorni dopo – continua l’editoriale – le autorità locali lo hanno accusato di mentire e di arrecare grave disturbo all’ordine pubblico”.

Funzionari taiwanesi hanno avvertito l’Oms il 31 dicembre – prosegue la ricostruzione del Wsj – di aver avuto prove che il virus potesse essere trasmesso da uomo a uomo”.

Insomma, a quel punto l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva in mano tutte le informazioni per muoversi con largo anticipo.

“Ma l’agenzia dell’Onu, ‘inchinata’ di fronte a Pechino, non ha invece una buona relazione con Taiwan. Dunque il 14 gennaio l’Oms ha twittato: ‘Le indagini preliminari condotte dalle autorità cinesi non hanno trovato prove chiare della trasmissione da uomo a uomo“.

E, così, ha impiegato un’altra settimana per invertire questa “disinformazione”.

“Il 22 e 23 gennaio il Comitato di emergenza dell’Oms – ricorda il Wsj – ha discusso se dichiarare Covid-19emergenza sanitaria globale‘”.

A quel punto, tuttavia, “il virus si era già diffuso in diversi Paesi. E fare tale dichiarazione avrebbe preparato meglio il mondo. Avrebbe dovuto essere una decisione facile, nonostante le obiezioni di Pechino”.

“Eppure il direttore generale Tedros Ghebreyesus – rileva l’editoriale – ha rifiutato di farla. Ed è volato in Cina”.

”Alla fine l’emergenza globale è stata dichiarata il 30 gennaio, perdendo una settimana di tempo prezioso. Con il forte sospetto che il viaggio a Pechino fosse più di carattere politico che incentrato sulla salute pubblica.

”Intanto – conclude polemico il Wsj – il Direttore generale dell’Oms si congratulava con il governo cinese per le misure straordinarie adottate, per l’assoluta trasparenza tenuta da Pechino”. E per “la velocità con cui ha sequenziato il genoma del virus e lo ha condiviso con l’Oms e con il mondo”.

Commenti

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  • federico 7 Aprile 2020

    Sono d’accordo, ma bisognerebbe anche denunciare per strage la maggior parte delle autorità sanitarie italiane

  • rino 7 Aprile 2020

    Perché la Cina ha ostacolato le informazioni sull’epidemia? Perché il virus è derivato da errori negli eperimenti del 2015 sul coronavirus oppure per essere in anticipo sul mondo nel contenimento, scatenando una pandemia che avrebbe favorito la Cina sul fronte economico?
    Ora la Cina è fuori dall’epidemia, le sue industrie si stanno riavviando e ci vende mascherine, test rapidi per il virus, respiratori ecc.
    Noi siamo stati molto bravi nella retorica e i cinesi come imbroglioni.

  • maurizio pinna 6 Aprile 2020

    Da sempre sono stato convinto, dai dati e fatti e per aver avuto l’occasione di conoscere persone che hanno operato in tale ambito, che le Agenzie dell’ONU sono inutili se non dannose, castelli di carte che stanno in piedi perché si è sempre fatto così, composte da funzionari burocrati e formalisti. Delle decine di conflitti, nei decenni, non ne hanno risolto uno! E lo stesso vale per la Sanità, lettori di pezzi di carta e basta, mezzi busti in tv. Ci voleva la pandemia perché la carta stampata prendesse cappello. Meglio tardi che mai.