Il contagio non si ferma, ma aumentano i guariti: sono 414. I decessi sono stati 41

5 Mar 2020 18:25 - di Redazione

Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha fornito il bilancio della giornata del 5 marzo: 138 persone guarite in più. Da 276 persone guarite si passa a 414 guariti. 41 le persone decedute (sono 25 in Lombardia 8 in Emilia Romagna 4 in veneto 2 in Liguria e 2 in Piemonte). La fascia di età va dai 66 ai 94 anni. Si tratta – ha detto Borrelli – di persone fragili per la maggior parte con diverse patologie. Il dato dei positivi in tutto il Paese è di 3296 casi, con un incremento di 590 unità rispetto alla giornata di mercoledì. La maggior parte dei positivi si trovano in Lombardia e in Emilia Romagna. Ricoverate con sintomi 1790 persone, in isolamento 1155, in terapia intensiva 351 persone. Non ci sono state criticità negli ospedali. Si valuta la morte di una donna di 90 anni all’ospedale San Giovanni di Roma.

La situazione in Lombardia

Quella di giovedì 5 marzo è stata un’altra giornata difficile in Lombardia. L’ultimo bilancio lombardo — reso noto dall’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera — è di 2.251 casi accertati. Sono 1.169 le persone ricoverate negli ospedali della Regione e 244 di queste si trovano nei reparti di terapia intensiva. 364, invece, sono in isolamento domiciliare. I deceduti sono in tutto 98. Infine le persone guarite da Covid-19 sono 376 .

Analizzando gli ultimi dati si evince che in Lombardia, rispetto a mercoledì 4 marzo, si sono registrati 431 nuovi casi. Sono aumentati anche i ricoveri in terapia intensiva (+ 35 unità) e si sono registrati 25 nuovi decessi.

A Milano sono 86 le persone positive finora al coronavirus. L’assessore Gallera ha detto che “in relazione agli abitanti è un numero particolarmente basso, anche perché abbiamo messo in campo misure abbastanza rigide”. Gallera ha sottolineato che “una delle peculiarità” della diffusione del virus” è che, tranne Cremona, gli altri capoluoghi della Regione hanno numeri estremamente bassi. Speriamo che rimanga così. Como, Varese, Lecco, Sondrio a oggi non sono state quasi toccate e questo è importante per il numero di posti letto in terapia intensiva disponibili”, ha aggiunto.

Un neonato ricoverato a Brescia

Un neonato di pochi giorni “è ricoverato agli Spedali Civili di Brescia dopo che ha accusato problemi respiratori non significativi, il tampone è risultato positivo” e ora è ricoverato nel reparto di patologia neonatale. Il piccolo “respira autonomamente, è stabile come l’altro bambino di Bergamo ed entrambi non sono in una situazione critica”, aggiunge l’assessore.

La situazione in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna sono complessivamente 698 i casi di positività al Coronavirus, 154 in più rispetto all’aggiornamento di ieri, ma aumentano significativamente anche i campioni refertati, che passano da 2.385 a 2.884. Si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. Sono saliti a 30 i decessi (8 più di ieri), mentre sono 32 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (6 in più rispetto a ieri) e 299 coloro che si trovano in isolamento a casa perché non necessitano di cure ospedaliere. Aumenta contemporaneamente anche il numero delle persone “clinicamente guarite”, cioè pazienti che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, diventano asintomatici: ieri erano 6, oggi sono 10.

I casi nel mondo, calo dei contagi in Corea

“Ci sono attualmente 95.265 casi segnalati di Covid-19 a livello globale e 3.281 decessi. Nelle ultime 24 ore, la Cina ha riportato 143 casi. La maggior parte dei casi continua a essere segnalata dalla provincia di Hubei e 8 province non hanno segnalato casi negli ultimi 14 giorni”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus. “Al di fuori della Cina, 2.055 casi Covid-19 sono stati segnalati in 33 paesi. Circa l’80% di questi casi continua a provenire da soli tre paesi. Sebbene alcuni paesi stiano segnalando un gran numero di casi, 115 paesi non ne hanno segnalato nessuno e 21 paesi solo un caso. Cinque sono i Paesi con casi registrati in precedenza ma che non hanno segnalato nuovi casi negli ultimi 14 giorni”. Infine, “vediamo segnali incoraggianti da parte della Corea del Sud: il numero di casi segnalati sembra in calo e vengono identificati principalmente da cluster noti”.

Per il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus “la situazione può evolvere in pandemia e alcuni dicono che siamo quasi vicini a questo. Può essere vero, la situazione può peggiorare e diventare una pandemia. Ci sono paesi però che hanno mostrato che questo virus può essere contenuto, quindi non dobbiamo arrenderci e adottare un approccio globale”.

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *